mercoledì 8 marzo 2017

SHODO - L’INCANTO DEL SEGNO



"L'inchiostro è come una nebbiolina quando è disteso in uno strato lievissimo; lucido e brillante come un paio d'occhi, quando è concentrato; stranamente elusivo e cangiante quando è applicato con un pennello asciutto; grondante colore quando è applicato con un pennello bagnato".
(Shen Tsung-Ch'ien, "L'arte della pittura", 1781)

Nell'ambito del programma di iniziative promosse dal MAO in occasione del 150° anniversario delle relazioni diplomatiche fra Italia e Giappone, il museo presenta l'esposizione SHODO - L’INCANTO DEL SEGNO, con il sostegno di AIACC (Association for International Advancement of Calligraphic Culture) e il Patrocinio del Consolato Generale del Giappone a Milano.
La mostra propone, al debutto in Italia, 95 opere di 95 calligrafi contemporanei giapponesi, 62 sho – calligrafie vere e proprie -, 21 ventagli, 11 opere intagliate su legno e una grande opera di sette metri raccolta a libro.

Fra gli ospiti più autorevoli primeggia Usuda Tosen, insignito della massima onorificenza in ambito calligrafico, il "Mainichi Shodo Kensho", maestro nell'arte dell'intaglio, del quale People, bassorilievo ligneo con figure dorate su fondo nero, apre il percorso espositivo.
Shodō, “via della scrittura”, in estremo Oriente è Arte per eccellenza insieme a pittura e poesia, laddove la particella dō indica il "percorso" che conduce, tramite un costante perfezionamento tecnico, all'affinamento interiore dell'individuo. Una forma perfettibile di spiritualità che trova riscontro nella ricerca estetica della scrittura ideografica. Arte in cui "l'aspetto formale si lega intimamente al significato poetico che l'artista trasmette" (M. G. Trivel) e in cui ogni variazione emotiva trasferita nel segno non fa che accrescerne e avvalorarne il carattere unico.
Usuda Tosen
People
"È piacevole stare tutti insieme"
Il tempo sospeso, etereo, raccontato negli haiku che accompagnano i lavori grafici degli autori, scandisce il susseguirsi dei rotoli appesi, con il florilegio di caratteri tracciati in forma di dripping, rarefatti su fondi perlacei, oppure abbinati a raffinate illustrazioni tratte dal repertorio cinese. Nelle opere talvolta materiche, violentemente impresse con rapide e decise sciabolate di pigmento nero, disposte con equilibrio sul fondo colorato dei kakemono o ancora scolpite a rilievo, incavate e dipinte su tavolette di legno, la parola si fa materia viva, cristallizza i pensieri in forme antropomorfe primordiali, al limite tra grafema e figurazione. Tutto si contamina e la scrittura diventa cosmopolita fino quasi ad imitare l'andamento curvilineo dei caratteri cufici.
 
L'espressione artistica, per quanto aulica, non è mai distante dal pubblico. Così, in occasione del primo giorno di mostra, grazie alla collaborazione con ViaggioinGiappone by J&W Travel, neofiti ed esperti hanno potuto sperimentare la magia dell'Arte calligrafica del Sol Levante nel workshop tenuto da maestri Usuda Tosen e Yanagisawa Kaishu, cimentandosi con pennello e inchiostro nella stesura di parole basate sui segmenti costitutivi dei principali ideogrammi.
Un momento ludico nel quale il ritorno alla "bella scrittura", realizzata a mano secondo regole prestabilite dalla tradizione, si pone come risposta all'appiattimento culturale dell'era digitale, alla bulimia di informazioni generaliste pescate nella rete, in favore di un tempo di qualità dedicato alla riscoperta di antichi saperi e di una gestualità ancestrale rimasta immutata attraverso i secoli.
 
Anche in Occidente la riscoperta degli antichi codici manoscritti, vergati con dovizia e pazienza certosina dai monaci amanuensi di tutta Europa, il recupero dei caratteri tipografici moderni, lo studio analitico del lettering, rispondono all'esigenza di un ritorno allo stile nella sua dimensione artigianale, seppur rielaborato in forme stravaganti dall'abilità virtuosistica di maestri calligrafi.
Universo culturale quest'ultimo, forse molto distante da quello nipponico, ma profondamente simile nella centralità attribuita al potere semantico e iconografico della parola, sublimato in esercizio di precisione tecnica, pratica contemplativa e azione fisica, finalizzati all'assoluto dominio del gesto e della sua fugace natura. 

SHODO - L’INCANTO DEL SEGNO
Maestri contemporanei di calligrafia giapponese

Dal 2 al 19 marzo 2017
MAO Museo d'Arte Orientale
Via San Domenico 11 – Torino
Orario: martedì-venerdì 10 -18; sabato-domenica 11 – 19; chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima.
Info t. 011 4436927; mao@fondazionetorinomusei.it
Facebook MAO. Museo d’Arte Orientale | Twitter @maotorino
www.maotorino.it

Nessun commento: