lunedì 3 agosto 2015

LINO, LANA, SETA, ORO

Telo raffigurante la parabola Le Vergini sagge e le vergini folli
Sciaffusa, 1580-1600
Palazzo Madama presenta al pubblico oltre sessanta pezzi della propria collezione, esponendo nella sala Atelier una preziosa scelta di ricami.
Ricamo deriva dall’arabo raqm: segno. Disegnare ad ago è una pratica antichissima nel bacino del Mediterraneo e in Oriente e, dal medioevo, diffusa in tutta Europa. Si usano tutti i filati di origine vegetale o animale naturali o tinti, arricchiti da materiali preziosi, quali oro, argento, perle, coralli, o conterie in vetro, paillettes metalliche, in plastica o di gelatina.
Alla fine del XIII secolo a Parigi lavorano 200 mastri ricamatori, al 50% uomini e 50% donne. Nei secoli successivi, l’organizzazione corporativa dei mestieri affida agli uomini la titolarità delle botteghe, dove continuano a lavorare persone di entrambi i sessi. Oltre ai laboratori professionali, luoghi di produzione organizzata di ricami sono anche i monasteri femminili mentre, nel XVI secolo,  il ricamo diventa attività domestica, intrattenimento di nobildonne ed esercizio pratico ed educativo per le ragazze. Libri di modelli a stampa diffondono i disegni utilizzati per decorare tovaglie, biancheria, camicie.
Frammento di stolone di piviale raffigurante San Cosma in trono
Firenze, 1470-1490
Palazzo Madama espone un oggetto assai raro: un quaderno manoscritto di disegni per ricami ad inchiostro e tempera, dedicato alla “mirabile matrona Marina Barbo” nel 1538. Assolutamente preziosa è anche la collezione di agorai, in smalto, avorio, microintaglio ligneo, dal XVII al XIX secolo: oggetti d’uso raffinatissimi compagni di lavoro di donne agiate. Ad illustrare l’antico uso di ‘imparar l’arte’ del ricamo, è presente in mostra una bella raccolta di imparaticci, noti anche come ‘samplers’, i riquadri di tela lavorati nei secoli dalle ragazzine per esercitarsi e raccogliere modelli di punti per ricamo e rammendo.
Tunica in georgette di seta ricoperta di  cristalli Swarovski e canottiglie,
disegnata da Gianfranco Ferré nel 2002
Aprono la prospettiva sul futuro i campioni di ricamo di Pino Grasso proposti per le creazioni dei grandi stilisti italiani, tra cui la lunga tunica in georgette di seta ricoperta di  cristalli Swarovski e canottiglie, prestito eccezionale della Fondazione Gianfranco Ferré, disegnata dallo stilista nel 2002.
Tra i manufatti in mostra il più antico è il cappuccio di piviale della fine del XIII – inizio XIV secolo, mentre il più grottesco è il frammento di stolone di piviale con  teschi infiocchettati, opera spagnola del 1590-1600.

LINO, LANA, SETA, ORO
Otto secoli di ricami

29 luglio – 16 novembre 2015
Palazzo Madama - Museo Civico d’Arte Antica
Sala atelier
Piazza Castello, Torino
Orari: lunedì–sabato 10-18; domenica 10-19. Martedì chiuso
La biglietteria chiude un’ora prima
Info: t. 011 4433501
www.palazzomadamatorino.it