Il nuovo percorso espositivo -nato da un'idea di Giorgio Celli, noto etologo, scrittore e divulgatore scientifico italiano scomparso nel giugno del 2011- si articola in tre macro-aree su una superficie di circa 2000 mq.
La prima, “La diversità della natura”, è una sorta di moderna Wunderkammer attraversata da un imponente nastro rosso, elemento scenografico e strutturale che accoglie rari reperti, tra cui alcuni splendidi esemplari di quarzo provenienti dalla collezione di mineralogia e petrografia del museo, una delle più prestigiose d’Europa. Cilindri e lastre trasparenti accolgono tronchi di sughera, di palma, di fusti legnosi di bambù dorato, e ancora fiori, foglie e rami di uno stupefacente erbario. Il nastro rosso termina con la zoologia: uno spazio dove convivono pacificamente l’inoffensiva testuggine e il lupo, insidiosi rettili, l’alce e la tigre. Sullo sfondo della prima sala spicca una parete in resina che mostra la sequenza stratigrafica dal Pliocene al Pleistocene dell’area astigiana, ricoperta 5 milioni di anni fa da un mare caldo in cui nuotavano cetacei e sirenidi.
Nella seconda macro-area, “Adattamenti ed evoluzione”, la prima sezione è dedicata a Charles Darwin e al suo fondamentale testo “Sull'origine delle specie per mezzo della selezione naturale”, pubblicato il 24 novembre 1859 a Londra, divenuto subito un best seller con 1250 copie vendute nello stesso giorno. Nel 1864 il naturalista piemontese Michele Lessona curò per la UTET l’edizione completa in lingua italiana delle opere darwiniane: copie originali di alcuni di questi volumi sono visibili in mostra. La seconda sezione è dedicata ai grandi scienziati che hanno reso possibili le grandi scoperte del XX secolo. Da Gregor Mendel, che per primo intuì la trasmissione dei caratteri ereditari, fondamento della genetica, fino a James Dewey Watson, il premio Nobel che assieme ad altri scienziati scoprì la struttura del DNA, riprodotta in un modello gigante, del tutto simile a quello realizzato nel 1953 da lui e da Francis Crick.
Nella terza macro-area, “Le foreste del Madagascar”, attraverso rari reperti museali, exhibit interattivi e multimediali e ricostruzioni scenografiche -tra cui le canopie realizzate in poliuretano dall’artista torinese Piero Gilardi- esplorano le relazioni tra gli organismi viventi e l’ambiente nella foresta pluviale del Madagascar, campo di ricerca del Museo. Il progetto intende avvicinare il pubblico in modo innovativo, sostituendo l’osservazione con la partecipazione in uno spazio di dialogo fra istituzione museale e cittadinanza.Progettazione e allestimento sono stati affidati a un gruppo di aziende ed esperti, selezionati con una gara europea, coordinato dalla Società Euphon Communication S.p.A. e composto da: Unicity S.p.A. - Roma | Space S.p.A. - Prato | Città della Scienza S.p.A. - Napoli | Cinecittà Studios S.p.A., Roma | Kopa Engineering S.p.A., Torino, supportati dal personale tecnico e scientifico del Museo e da collaboratori esterni.
MRSN Museo Regionale di Scienze Naturali
Via Giolitti 36 - 10123 Torino
www.mrsntorino.it
Dal 9 marzo il nuovo allestimento permanente del MRSN sarà aperto al pubblico con obbligo di prenotazione. Questa sarà tuttavia una fase transitoria a cui seguirà l’apertura libera al pubblico.
Le prenotazioni vengono raccolte dalla sezione didattica che organizza le visite guidate per gruppi.
Per info e prenotazioni: tel. + 39 011 4326307-6334-6337 - didattica.mrsn@regione.piemonte.it