lunedì 1 maggio 2017

BRUNO MUNARI. ARTISTA TOTALE

Allestimento mostra
Foto © Beppe Giardino, 2017
In allestimento fino all'11 giugno presso il MEF - Museo Ettore Fico di Torino, la mostra documenta la poliedrica attività creativa di Bruno Munari (Milano, 1907-1998), la sua ricerca eclettica e l’originale sperimentazione, attraverso disegni, progetti, collage, dipinti, sculture, libri illeggibili, nuove tecniche di riproduzione delle immagini, oggetti di industrial design, esperienze di grafica editoriale, architettura, nonché nuove proposte di pedagogia, all’interno di un ampio progetto artistico multidisciplinare.
Paradigma che rientra nella definizione di Arte Totale, compendiata da Munari nel processo di "assimilazione delle esperienze passate, aggiunta di esperienze nuove nella forma, nel contenuto, nella materia, nella tecnica, nei mezzi".
Bruno Munari
Composizione con foro, 1950
Olio su faesite
Collezione Casaperlarte, Cantù
"Lo spirito dell’infanzia" che permette di "conservare la curiosità di conoscere, il piacere di capire, la voglia di comunicare" è ciò che alimenta la costante dialettica tra sperimentazione e didattica, fantasia e creatività, tra innovazione e gioco e consente di interpretare le immagini in modo sempre diverso. In quest'ottica l'artista si rivolge alla comunità, si propone di aiutarla a crescere culturalmente e ad esprimersi con libertà creativa.
Secondo Munari - inventore di Lampada Falkland, Ora X, Portacenere cubico, Abitacolo e altri oggetti prodotti da Zanotta, Interflex, Robots e Danese - il designer ha il compito di sperimentare i materiali più idonei a ottenere il massimo risultato con il minimo costo e deve inoltre realizzare forme dedotte dall'esperienza nel modo più semplice ed essenziale in relazione alle esigenze della collettività.
Il tutto senza trascurare il rapporto tra la regola e il caso, due forze contrarie ma complementari che garantiscono il flusso delle idee e, soprattutto, l’equilibrio della fantasia.
Bruno Munari
Anche la cornice, 1935-1986
Acrlico su carta
Collezione Casaperlarte, Cantù
Nelle lezioni di design tenute presso l’Università IUAV di Venezia nel 1992, l'autore milanese afferma che non è il soggetto a fare l'opera d'arte, ma il modo con il quale il soggetto è costruito. Lo stile, la coerenza formale, il materiale e l'apporto tecnologico che lo compongono danno poi come risultante l'estetica moderna.
Attraverso un’esemplare scelta di opere dagli anni Trenta agli anni Novanta - tipica la serie di Negativi-positivi - l’omaggio al genio di Munari ripercorre le fasi iniziali del suo stile unico che, dalle premesse futuriste delle 'tavole tattili', si svilupperà in modo provocatorio e ironico generando un nuovo, peculiare, modello estetico, le cui propaggini vitali si riscontrano in molta produzione artistica contemporanea.
Bruno Munari
Los Alamos, 1953
Tecnica mista su fogli trasparenti sovrapposti
Courtesy Repetto Gallery, London
L’interesse per la dimensione ludica porta Munari a trasformare oggetti d’uso quotidiano, ecco allora sfilare Forchette parlanti, Fossili del Duemila, Sedia per visite brevi, Occhiali paraluce, Orologio Tempo Libero per Swatch, ecc.
Tessuti stampati, tessuti morbidi con composizioni astratte, piatti, gioielli e costellazioni, fanno il resto nelle arti applicate. Oggetti immaginari, alfabeti illeggibili e sculture aeree, sono i manifesti di una continua sperimentazione che non esclude il rapporto con le tecnologie quando si tratta delle Proiezioni dirette di piccoli collage colorati trasparenti in Cellofan, Rodhoid, Fibralin, carta sottile nera e spugna artificiale proiettati con un comune proiettore per diapositive. O di Polariscop (1969), congegno «per generare e animare il colore» osservando la sua nascita e la sua mutazione.
Bruno Munari
Alta tensione, 1995
Legno, filo, corda
Courtesy Repetto Gallery
Considerevole è infine il ruolo che nella mostra assumono i libri nelle molteplici identità di libri-oggetto, pre-libri, libri illeggibili, libri didattici, libri teorici, con varie ricerche di grafica editoriale, particolarmente degli esordi. Un prezioso repertorio che testimonia la collaborazione con importanti case editrici: Einaudi, Scheiwiller, Zanichelli, Laterza, Lucini, Corraini.
Da segnalare, il catalogo delle opere esposte con un saggio introduttivo del curatore Claudio Cerritelli (docente di Storia dell’arte contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Brera), un’intervista a Gillo Dorfles e apparati bio-bibliografici.
Completa la rassegna il programma di iniziative didattiche e incontri tematici a cura dell'Associazione Bruno Munari®.
Bruno Munari
Nella nebbia di Milano
Stampa digitale su tessuto

BRUNO MUNARI. ARTISTA TOTALE
Dal 16 febbraio all'11 giugno 2017
MEF - Museo Ettore Fico
via Francesco Cigna 114, Torino
Orario: da mercoledì a venerdì ore 14 - 19; sabato e domenica ore 11 - 19
www.museofico.it
Info e prenotazioni attività didattiche: Area Educativa  t. 011.852510-853065; edu@museofico.it