mercoledì 18 maggio 2016

SPIRITELLI, AMORINI, GENIETTI E CHERUBINI

Claudio Francesco Beaumont (Torino 1694-1766)
Decorazione del paracamino con coppia di putti e ghirlanda di fiori, 1750 circa
Olio su tela entro cornice in legno dorato
Torino, Polo Reale di Torino - Palazzo Reale
Ultimi giorni per visitare la mostra, a cura di Vittorio Natale, dedicata dalla Fondazione Accorsi – Ometto alla fortuna del tema iconografico dei putti, argomento in passato trattato da eminenti studiosi, eppure mai stato oggetto di un' esposizione monografica in Europa.
Sotto le variate spoglie di SPIRITELLI, AMORINI, GENIETTI E CHERUBINI, i  putti, ispirati all’arte antica romana, hanno trovato ampia diffusione soprattutto a partire dal Rinascimento, dilagando durante il Sei e il Settecento con funzioni decorative e allegoriche, caratterizzando in vario modo sia l’arte profana che sacra.
Scultore della Roma antica e scultore romano
Eros e Anteros, I sec. d.C. e seconda metà del sec. XVI
Marmo scolpito, altezza cm 75. Collezione privata
Sessantotto selezionatissimi oggetti provenienti da collezioni pubbliche italiane e private italiane e straniere sono suddivisi in sei sezioni tematiche che sviluppano il tema dal punto di vista privilegiato delle committenze sabaude e piemontesi. Nel percorso, articolato a partire dall’ origine e diffusione del tema attraverso le sezioni Nelle vesti di Amore, Allegorie profane, Angioletti e cherubini, Giochi di putti, Putti e arti decorative, sono esposti dipinti, sculture in terracotta, in marmo, in legno policromo, mobili, stampe, bronzi e argenti.
Jean Baptiste Taraval
Cupido tra Mercurio e Venere, 1778
Olio su tela. Collezione privata
Accanto ad opere di Guido Reni, Isidoro Bianchi, Bartolomeo Guidobono, Guglielmo Caccia detto il Moncalvo, Francesco Cairo, Francesco Ladatte, Pietro Piffetti, Michele Antonio Rapous, Ignazio e Filippo Collino, lo sguardo viene allargato in alcune sezioni al contesto internazionale, con autori quali Carle Van Loo, Camillo Rusconi e di Paul Heermann.
L’organizzazione della mostra è stata occasione per alcuni significativi recuperi di preziosi manufatti, individuati nei depositi di collezioni pubbliche e restituite alla pubblica fruizione, anche futura, grazie a specifici restauri.
Ignazio Collino (Torino 1724 - 1793)
Filippo Collino (Torino 1737 circa – 1800)
Il Genio della scultura, 1782 circa
Marmo bianco di Pont, base in marmo verde, cm 38 x 52,5 x 22,5
Collezione privata
È il caso del dipinto di Beaumont, ritenuto un bozzetto per l’Allegoria della Concordia che orna la volta della Galleria delle Battaglie di Palazzo Reale, proveniente dai depositi di Racconigi, della Vanitas con Amore dormiente di Bartolomeo Guidobono, appartenente al Museo del Territorio di Biella, o, ancora, di quattro piccole tele conservate nei depositi di Palazzo Madama, le quali raffigurano putti che reggono attributi, accompagnati da cartigli con iscrizioni, riferite a un pittore emiliano attivo nel secondo quarto del secolo XVII, forse identificabile in Francesco Gessi, restaurati grazie al contributo della Fondazione Accorsi-Ometto. 
Manifattura di Meissen
Coppia di Allegorie dei Continenti, 1745-1750
Porcellana policroma, cm 25 x 20
Torino, Antichità Delfa Loqui
SPIRITELLI, AMORINI, GENIETTI E CHERUBINI
Allegorie e decorazione di putti dal Barocco al Neoclassico

19 febbraio -  5 giugno 2016
Fondazione Accorsi - Ometto
Museo di Arti Decorative

Via Po, 55 - 10124 Torino
Orario: martedì-venerdì 10–13; 14–18; sabato e festivi 10–13; 14–19; lunedì chiuso
tel. 011.837688 int.3; info@fondazioneaccorsi-ometto.it
www.fondazioneaccorsi-ometto.it