Nella doppia personale presso la Galleria Arte Fiano 14 di Pasquale Filannino, Daria Peressini presenta alcuni scenari definiti dalla critica Claudia Giraud 'stanze della memoria'. La natura morta con melagrane dipinta dal vero, la vivida composizione con bricco, lampara e tabacchiera, recuperati da una polverosa soffitta, sono realisticamente modellati dalla luce, rifratta in morbide variazioni di vivaci colori primari. Tutti i suoi quadri sono dipinti ad olio, con velature rafforzate da colpi di spatola, più spesso con pennellate e motivi di gusto vagamente rocaille, altre volte con inserti a collage, come la quinta prospettica di Fontanesi dietro ai succosi frutti vermigli o i fiori e le conchiglie adagiate sul terreno sabbioso di una barriera corallina immaginaria, ancorata alle profondità del mare in burrasca.
Variazioni giocose sul tema della pittura che contempla segni grafici e capricci di ascendenza fiamminga, genere praticato dell'autrice al suo esordio all'inizio degli anni Sessanta. Licenze poetiche che corrispondono ad un'idea di pittura libera e spontanea, perfino estetizzante nella cura particolareggiata dei dettagli, riconducibile forse allo studio della tecnica decorativa 'soprasmalto' e alla frequentazione dell'atelier paterno, il famoso ceramista torinese Mario Brunetti.
Celebri natali vanta anche Maria Teresa Guala, nata da una famiglia di pittori del Monferrato, studente all'Accademia Albertina di Belle Arti e allieva di Filippo Scroppo. La sua è una pittura di sapore mitteleuropeo, di respiro internazionale, nelle sue figure femminili si identificano gli arditi accostamenti tonali di Nolde, la graffiante gestualità kirchneriana, le nere sciabolate di Heckel. Ordinariamente dispiegate su grandi tele, queste peculiarità stilistiche sono compendiate in mostra da una serie di piccoli dipinti, dinamici, incisivi che a suo tempo anche Arturo Bottello, critico e gallerista torinese, ebbe a definire 'racconti' di scuola espressionista tedesca. Tuttavia le eroine di Maria Teresa Guala, vicine al cromatismo dei fauves francesi, appaiono più solari, meno tragiche. Allo stesso modo in cui i paesaggi, pervasi delle atmosfere di Matisse, del classicismo di De Pisis, delle tematiche e del lirismo di Paulucci, si traducono in appassionate narrazioni di riviere pittoresche, dove analisi spaziale e sintesi formale sono parti di un tutto dalle perfette proporzioni.
Via Fiano 14 – 10143 Torino
Maria Teresa Guala e Daria Peressini
Dal 7 al 19 aprile 2012
Orario: dal martedì al sabato 15,30-19 (o su appuntamento)