sabato 25 agosto 2018

I Maestri dell’Accademia Albertina / CESARE FERRO MILONE

Ingresso del Tempio Reale di Wat Phra Keo di Bangkok, 1906
Olio su tavola, 27 x 40,5 cm
GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino
La mostra dedicata a CESARE FERRO MILONE (Torino, 1880 - 1934), curata da Angelo Mistrangelo, è il terzo appuntamento del ciclo «I Maestri dell’Accademia Albertina».
Dopo le rassegne su Andrea Gastaldi del 2016 e su Giacomo Grosso del 2017-2018, l’opera dell’artista viene presentata in tre sedi istituzionali: la Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, il Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto di Torino e il Museo Civico Alpino «Arnaldo Tazzetti» a Usseglio (Torino).
L'evento, esito di un’ampia indagine biobibliografica sul professore di incisione e titolare della cattedra di Disegno all'Accademia Albertina, della quale fu Presidente dal 1930 al 1933, si avvale, nelle sale della Pinacoteca, di contributi multimediali e ambientazioni sonore di grande suggestione. Dipinti significativi illustrano la rilevanza storica del suo percorso professionale: l'affacciarsi al linguaggio contemporaneo, passando dai canoni orientalisti, attraverso la tecnica divisionista di Segantini e Pellizza, accostate al simbolismo di primo Novecento (Sartorio), fino ad assimilare l'oggettiva concretezza dei ritratti casoratiani, al principio degli anni Trenta del secolo scorso.
Autunno a Fobello (Autunno a Cobello), 1912
Olio su cartone, 47,7 x 47 cm
Collezione privata
Al Museo Accorsi-Ometto l'itinerario prende avvio dalle Fotografie di Cesare Ferro Milone - proiettate da più di trenta pannelli retroiluminati - desunte da aristotipi alla gelatina appartenenti al Fondo Fotografico Cesare Ferro e da lastre negative su vetro riprodotte con la tecnica della gelatina ai sali d'argento, conservate presso l'ABF - Atelier per i Beni Fotografici.
Scatti del paesaggio thailandese raccontano con perspicacia narrativa usi e costumi di una civiltà sfaccettata, compendio di regalità, misticismo e tradizioni popolari e denotano l'interesse del pittore per la cultura del luogo.
Inverno a Bangkok, vivace acquerello su carta preparata proveniente dal Museo Civico "Arnaldo Tazzetti" di Usseglio, il bel ritratto di Me Ciani, ballerina della Regina (1925), gli olii su tela del 1928, Natura morta con maschera teatrale siamese e Autoritratto con oggetti siamesi, con oggetti acquisiti durante i soggiorni in Siam conservati nello studio dell'artista, scandiscono alcuni momenti dell'esperienza presso la corte di Rama V Chulalongkorn, risalente al 1904-1907 e al 1923-1924.
Signora col cappello
Olio su tela, 67 x 47,5 cm
Collezione privata
La sala successiva del Museo, rivestita in carta dipinta a cineserie, ospita alcuni pregevoli manufatti cinesi, quali il paravento in legno intagliato con pannelli istoriati su carta, di inizio XX sec.
Di autori non identificati, databili all'epoca della Dinastia Qing (1644 - 1912), sono l'ampio abito unisex con maniche lunghe e allacciatura laterale, tessuto in seta con ricamo kesi (trad. "seta tagliata") particolare intreccio ricalcato su disegno pittorico nei colori bianco, giallo, rosso, porpora. La giacca maschile è cucita in seta a ricamo kesi e impreziosita da fili d'oro e paste vitree su motivi nei colori avorio, giallo, rosso e nelle diverse sfumature di azzurro.
Essi, insieme all'ampia giacca a maniche lunghe dal collo alto e allacciatura frontale, con draghi e figure mitologiche fra nuvole e fiori tratti dal repertorio classico cinese, rappresentano un pregevole esempio di perizia e raffinato gusto sartoriale. A tali manufatti si aggiungono la sciabola con fodero in acciaio, smalto champlevé, oro e pietre dure donato da Rama V al re Umberto I; il calco per moneta rappresentante il dio Airavata e la moneta celebrativa col profilo del re siamese, opera di Ferro.
Me Ciani, ballerina della Regina, 1925
Olio su tela, 95 x 73 cm
Collezione privata
Abile disegnatore, influenzato dalle Esposizioni internazionali (nell'edizione torinese del 1911 incontrerà la modella e ballerina Roshanara, più volte immortalata nei propri dipinti e nelle incisioni), vetrine di eccellenza per le arti applicate all'industria di inizio Novecento, Ferro realizzò svariati studi a inchiostro e matita, a carboncino su carta e a matita con rialzi di biacca su carta colorata per oggetti e stoviglie quali lattiere, zuccheriere destinate al servizio da tè (1904-1907) commissionato da Rama V e mai realizzato.
La rassegna presenta, fra l'altro, alcuni recipienti di manifattura thailandese oltre al copricapo e alla maschera per ballerina di corte in papier mâché e legno dorato, testimonianze di artigianato siamese (fine XIX sec. - inizio XX sec.), di proprietà dell'artista, riprodotti nelle suddette nature morte a tema "a sottolineare il carattere d’un popolo sino allora sconosciuto al Maestro, a rivelare l’intento d’immedesimarsi sempre più in abitudini, gesti e tradizioni" (G.G. Massara).
La famiglia, 1930
Olio su tela, 115 x 86 cm
Collezione privata
Più intimista la sezione dedicata ai Ritratti di famiglia, alla cura degli affetti - la giovane consorte Andreina Gritti (1899 - 1983) e i figli Andrea, Marco e Checco - cui Ferro riservò ogni momento libero e pagine toccanti nelle lettere inviate durante le trasferte dovute ai numerosi incarichi professionali. Ad essa sono da annoverare lo scorcio di paesaggio urbano Il giardino di Valsalice in primavera, scampolo di natura calato nella Torino industriale di Riccardo Gualino e del Gruppo dei Sei; I primi passi (1923), realizzato con tecnica quasi divisionista, intriso di atmosfere sospese tra partecipato resoconto verista e impalpabili suggestioni simboliste e L'ora del bagno (1921), grande tela dove il colore luminoso si dispone in ampie campiture materiche. Gli olii Andreina Gritti, (1917), Il pettine di giada, del 1925, contribuiscono a rivelare la personalità della moglie, bellezza eterea  dal portamento elegante e dalla corporatura longilinea, come suggerisce l'abito etnico appartenutole ed esposto in questa sede.
Portatori di slitte, 1902 - 1907
Olio su tela, 78 x 123 cm
Museo Civico Alpino «Arnaldo Tazzetti», Usseglio (To)
Le opere (oltre 115 tra dipinti, disegni, incisioni, affreschi portatili e oggetti d'arte) comprendono infine vedute dell’alta valle di Usseglio dove il pittore era solito recarsi con l’amico e compagno di studio Felice Carena per cogliere dal vero i paesaggi "che incorniciano l’alta valle di Viù; luoghi cari a Ferro, alpinista, 'solitario scalatore di rocce' che sale in cima al monte Lera, al Rocciamelone, alla Torre d’Ovarda" (Massara).
In particolare al Museo Civico Alpino «Arnaldo Tazzetti» è possibile ammirare alcuni lavori e fotografie provenienti dalla collezione appartenente alla famiglia dell’artista, incentrati sulla tecnica dell’affresco, di cui Cesare Ferro è stato insegnante presso l’Accademia. Oltre ad essi sono esposti il dipinto Portatori di slitte e i relativi bozzetti, esemplari della collezione permanente, così come la Deposizione, disegno preparatorio per l’affresco della cappella di Vaglio Pettinengo, e la Testa di bambino in plastilina.

I MAESTRI DELL’ACCADEMIA ALBERTINA
Cesare Ferro Milone. La Magia del colore tra Torino e Bangkok

Fino al 9 settembre 2018
Museo di Arti decorative Accorsi - Ometto
Via Po, 55 - 10124 Torino
Orari: da martedì a venerdì 10 -13 / 14 - 18; sabato e domenica 10 - 13 / 14 - 19. Lunedì chiuso
Per informazioni: t. 011 837 688 int. 3; info@fondazioneaccorsi-ometto.it
www.fondazioneaccorsi-ometto.it

Pinacoteca Albertina
Via Accademia Albertina, 8 - 10123 Torino
Orari: lunedì, martedì, giovedì, venerdì, sabato, domenica e festivi 10 - 18 (ultimo ingresso ore 17.30). Mercoledì chiuso
Per informazioni: t. 011 089 73 70; pinacoteca.albertina@coopculture.it
www.pinacotecalbertina.it

Museo Civico Alpino «Arnaldo Tazzetti»

Piazza Cibrario 1 - 10070 Usseglio (To)
Orari: sabato e domenica 15.00-18.00 (o su prenotazione)
Per informazioni: t. 0123 83702; museocivicousseglio@vallediviu.it
www.vallediviu.it

INGRESSO RIDOTTO PRESENTANDO IL BIGLIETTO DELLA MOSTRA DI UNA DELLE ALTRE SEDI.