Allestimento mostra Foto © Beppe Giardino, 2017 |
Paradigma che rientra nella definizione di Arte Totale, compendiata da Munari nel processo di "assimilazione delle esperienze passate, aggiunta di esperienze nuove nella forma, nel contenuto, nella materia, nella tecnica, nei mezzi".
Bruno Munari Composizione con foro, 1950 Olio su faesite Collezione Casaperlarte, Cantù |
Secondo Munari - inventore di Lampada Falkland, Ora X, Portacenere cubico, Abitacolo e altri oggetti prodotti da Zanotta, Interflex, Robots e Danese - il designer ha il compito di sperimentare i materiali più idonei a ottenere il massimo risultato con il minimo costo e deve inoltre realizzare forme dedotte dall'esperienza nel modo più semplice ed essenziale in relazione alle esigenze della collettività.
Il tutto senza trascurare il rapporto tra la regola e il caso, due forze contrarie ma complementari che garantiscono il flusso delle idee e, soprattutto, l’equilibrio della fantasia.
Bruno Munari Anche la cornice, 1935-1986 Acrlico su carta Collezione Casaperlarte, Cantù |
Attraverso un’esemplare scelta di opere dagli anni Trenta agli anni Novanta - tipica la serie di Negativi-positivi - l’omaggio al genio di Munari ripercorre le fasi iniziali del suo stile unico che, dalle premesse futuriste delle 'tavole tattili', si svilupperà in modo provocatorio e ironico generando un nuovo, peculiare, modello estetico, le cui propaggini vitali si riscontrano in molta produzione artistica contemporanea.
Bruno Munari Los Alamos, 1953 Tecnica mista su fogli trasparenti sovrapposti Courtesy Repetto Gallery, London |
Tessuti stampati, tessuti morbidi con composizioni astratte, piatti, gioielli e costellazioni, fanno il resto nelle arti applicate. Oggetti immaginari, alfabeti illeggibili e sculture aeree, sono i manifesti di una continua sperimentazione che non esclude il rapporto con le tecnologie quando si tratta delle Proiezioni dirette di piccoli collage colorati trasparenti in Cellofan, Rodhoid, Fibralin, carta sottile nera e spugna artificiale proiettati con un comune proiettore per diapositive. O di Polariscop (1969), congegno «per generare e animare il colore» osservando la sua nascita e la sua mutazione.
Bruno Munari Alta tensione, 1995 Legno, filo, corda Courtesy Repetto Gallery |
Da segnalare, il catalogo delle opere esposte con un saggio introduttivo del curatore Claudio Cerritelli (docente di Storia dell’arte contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Brera), un’intervista a Gillo Dorfles e apparati bio-bibliografici.
Completa la rassegna il programma di iniziative didattiche e incontri tematici a cura dell'Associazione Bruno Munari®.
Bruno Munari Nella nebbia di Milano Stampa digitale su tessuto |
Dal 16 febbraio all'11 giugno 2017
MEF - Museo Ettore Fico
via Francesco Cigna 114, Torino
Orario: da mercoledì a venerdì ore 14 - 19; sabato e domenica ore 11 - 19
www.museofico.it
Info e prenotazioni attività didattiche: Area Educativa t. 011.852510-853065; edu@museofico.it