lunedì 13 gennaio 2025

1950-1970. LA GRANDE ARTE ITALIANA

79 opere provenienti dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, suddivise in dodici sale, danno vita a un avvincente percorso che ripropone la vivace temperie culturale italiana maturata fra le laceranti ferite della guerra e l’entusiasmo necessario alla ‘ricostruzione’.
La rassegna, curata dalla Direttrice della GNAM Renata Cristina Mazzantini e dallo studioso Luca Massimo Barbero, propone 21 fra gli autori italiani più significativi della scena internazionale. A partire dai lavori simbolici di Ettore Colla e Pino Pascali - il cui celeberrimo Primo piano labbra del ’64 costituisce l’emblema della mostra -, l’indagine procede sul tema della materia, fondamentale nelle sperimentazioni informali di Giuseppe Capogrossi, nei Concetti spaziali di Lucio Fontana, nelle superfici combuste e nei cretti di Alberto Burri, maestri, questi ultimi due, oggetto di un “confronto cardine” all’interno del percorso.
Il fermento artistico e creativo che si sviluppò a Roma tra gli anni ’50 e ‘60 è rappresentato in mostra da un enorme décollage di Mimmo Rotella del 1957 - annoverato con Yves Klein, Jean Tinguely. Christo e altri nella compagine dei Nouveaux Réalistes -, da Bice Lazzari, Afro Basaldella e Piero Dorazio.
L’attualità filtrata dai mezzi d'informazione di massa definisce una ‘nuova mitologia’ percepita in maniera acuta e repentina da artisti come Giosetta Fioroni, Sergio Lombardo, Tano Festa, i quali integrano fotografia e attualità nel linguaggio dirompente della loro pratica artistica.
Una specifica sezione è dedicata alle opere storiche di Carla Accardi, impegnata nella lotta femminista, militante nelle file del PCI, fondatrice con Giulio Turcato del Gruppo Forma 1, interessata alle innovazioni del Movimento Arte Concreta e dell’Arte Povera.
Giulio Turcato, Gastone Novelli, Toti Scialoja, ridefiniscono i confini dell’astrazione in modi talvolta inaspettati: Scialoja nel rapporto tra automatismo e gestualità; Novelli facendo collimare nella pittura scritte e segni tra figurativo e astratto, tra realtà e immaginario; Turcato accostando materiali non convenzionali in opere come Composizione con tranquillanti e Ricordo di New York che sulla tela integrano farmaci, carta copiativa e polveri.
Un ulteriore inedito confronto si sviluppa tra un intenso monocromo nero di Franco Angeli e alcuni importanti Achrome di Piero Manzoni, una tra le figure più rivoluzionarie dell’arte italiana, come ebbe a sottolineare l’allora Direttrice della Galleria romana Palma Bucarelli, quando nel 1968 scrisse alla madre dell’artista (scomparso nel 1963) per chiedere l’acquisizione dei quattro Achrome, esposti in quest’occasione a Torino.
Dopo le prime sperimentazioni di carattere informale, anche Mario Schifano arriva nei primi anni Sessanta a formulare i Monocromi, avanzando una proposta del tutto personale di azzeramento del dato pittorico. Azzeramento che, sul piano concettuale, stigmatizza la distanza emotiva indotta dai nuovi media nell’opera Incidente D662 del 1963.
L’immagine dell’osservatore e I visitatori del 1968 si sovrappongono in una delle superfici specchianti più note di Michelangelo Pistoletto, esplicita riflessione condotta dall’artista biellese sulle relazioni tra l’opera, il museo e la sua fruizione, in accostamento alle Cancellature di Emilio Isgrò, esponente di spicco della poesia visiva.
Punto di partenza e meta conclusiva, Pino Pascali è il protagonista assoluto dell’ultima sala dell’esposizione, che presenta capolavori come Ricostruzione del dinosauro del 1966 e i Bachi da setola del 1968, curiose presenze zoomorfe “estratte dal flusso dell’utensilità", in un allestimento ludico fra arte e natura di forte impatto scenografico.

1950-1970. LA GRANDE ARTE ITALIANA
Capolavori dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea

Fino al 16 marzo 2025
Musei Reali di Torino
Sale Chiablese

Piazzetta Reale, Torino
Orario: martedì – domenica 9.30 – 19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima). Lunedì chiuso 
Informazioni e prenotazioni: t. + 39 011 1848711 
www.arthemisia.it