Senza titolo 1989 Struttura in tubolare di acciaio, rete metallica, pane Ø 300 cm |
La Fondazione Merz presenta, fino a domenica 2 febbraio 2024, la seconda parte della mostra Qualcosa che toglie il peso che mantiene l’assurdità e la leggerezza della favola dedicata a MARIO MERZ, in occasione del centenario della nascita dell’artista il 1° gennaio 2025, negli spazi della Fondazione a Torino in via Limone 24. L’esposizione presenta una selezione di lavori tra installazioni, igloo, tavoli, tele e opere su carta. Alle opere già presenti nel primo allestimento, per questa nuova fase si aggiungono tre altre opere imponenti in termini di contenuto e di misura. La frase che dà il titolo all’esposizione è stata estrapolata da uno scritto di Mario Merz e si ricollega alla necessità di guardare alla natura e allo scorrere del tempo per raggiungere il senso di leggerezza concettuale che si ritrova nel nucleo di opere presentate.
L’horizont de lumière traverse notre verticale du jour 1995 Struttura metallica, vetro, neon, vino, miele 132 x 216 x 118 cm Photo Renato Ghiazza |
All’atmosfera onirica e delicata che ha pervaso fino a oggi l’ambiente espositivo irradiato dai riflessi dorati emanati dall’igloo Senza titolo (foglie d’oro) (1997), dalla cera del tavolo Quattro tavoli in forma di foglie di magnolia (1985), esposta per la prima volta in Europa, dalla trasparenza dei vasi di L’horizont de lumière traverse notre vertical du jour (1995) oltre che dalle opere alle pareti già presenti in mostra, si affaccia un dominante controcanto, dovuto all’installazione di due altri igloo del 1989 e del 2002 e un imponente lavoro pittorico, Geco in casa (1983), una lunga tela di oltre 10 metri, pensata dall'autore non come elemento decorativo, ma come presenza animata, per cui: "È la tela che diventa geco e viceversa, si arrampicano entrambi sul muro.” (Mario Merz)
Geco in casa 1983 Tecnica mista su tela 140x1050 cm |
L’igloo Senza titolo, soprannominato igloo del pane, è stato realizzato per l’esposizione personale dell’artista al Solomon R. Guggenheim Museum a New York nel settembre 1989. Sulla rete metallica tesa sulla struttura, di 3 metri di diametro, si rincorrono in successione serrata delle forme di pane che ricoprono interamente la curvatura dell’igloo. Il secondo igloo, più recente, Senza titolo (2002) ha un diametro di 5 metri e la struttura è ricoperta di lastre di pietre rosa provenienti da una cava argentina. I materiali si adattano e riproducono la convessità dell’igloo, siano essi malleabili come nel caso del pane o della paraffina o siano rigidi come nel caso della pietra, mantenendo salde le specificità simboliche e poetiche intrinseche dell’iconico modello.
Quattro tavole in forma di foglie di magnolia 1985 (particolare) cera d’api e tecnica mista su 16 tavoli in acciaio saldato 74 x 1989 x 152 cm Collezione Gian Enzo Sperone Photo Renato Ghiazza |
Il primo volume, dedicato agli igloo, del catalogo Mario Merz. Igloo, edito da hopefulmonster - presentato il 28 ottobre scorso nella giornata inaugurale della mostra - è frutto dell’esaustiva ricerca condotta dalla storica dell’arte Maddalena Disch. Introdotte da un testo di Beatrice Merz le opere sono corredate ognuna da una scheda analitica storica e biografica coadiuvata da accurati riferimenti bibliografici e da un esauriente repertorio fotografico. Il volume, nelle edizioni inglese e italiana, include testi dell’artista e interviste ed è costituito da 560 pagine e 350 immagini. Il video-documentario Che fare? / MARIO MERZ di Roberto Cuzzillo, permette un ulteriore approfondimento intorno alla figura di Mario Merz con una selezione di interviste d'epoca, accompagnate da immagini di mostre passate e recenti.
Senza titolo 2002 Struttura in tubolare di acciaio, pietre, morsetti Ø 500 cm Fundación Proa, Buenos Aires, 2002 Photo Ana Cambre / Marcelo Setton |
Il filmato esplora il significato dell'Igloo per Merz e offre una riflessione su cosa significasse essere artisti a quell’epoca. Attraverso le sue parole e le sue opere, emergono le sfide e le innovazioni di quegli anni, che hanno plasmato il panorama artistico moderno.
A concludere la mostra, le giornate di martedì 14 e mercoledì 15 gennaio 2025 saranno dedicate a incontri, convegni e vari momenti aperti al pubblico dedicati alla personalità di Mario Merz, negli spazi della Fondazione a Torino.
MARIO MERZ.
Qualcosa che toglie il peso che mantiene l’assurdità e la leggerezza della favola
Fino al 2 febbraio 2025
Fondazione Merz
Via Limone, 24 - 10141 Torino
Orario: martedì - domenica 11-19. Lunedì chiuso
Tel. + 39 011 19719437; info@fondazionemerz.org
www.fondazionemerz.org
Qualcosa che toglie il peso che mantiene l’assurdità e la leggerezza della favola
Fino al 2 febbraio 2025
Fondazione Merz
Via Limone, 24 - 10141 Torino
Orario: martedì - domenica 11-19. Lunedì chiuso
Tel. + 39 011 19719437; info@fondazionemerz.org
www.fondazionemerz.org