venerdì 22 novembre 2024

CLEOPATRA. LA DONNA, LA REGINA, IL MITO


Testa di fanciulla c.d. Cleopatra VII
Testa di fanciulla c.d. Cleopatra VII, metà I secolo a.C.
Museo di Antichità, Musei Reali di Torino
Foto di Olivier Roller

Nell’ambito delle celebrazioni dei 300 anni del Museo di Antichità (1724-2024), dal 23 novembre 2024 al 23 marzo 2025, lo Spazio Scoperte della Galleria Sabauda ospita la rassegna dal titolo CLEOPATRA. LA DONNA, LA REGINA, IL MITO, curata da Annamaria Bava ed Elisa Panero, dedicata alla regina d’Egitto, donna di grande potere e fascino, le cui vicende hanno ispirato importanti scrittori come William Shakespeare, oltre ad artisti, musicisti e registi,. La mostra, suddivisa in cinque aree tematiche, si apre con un inquadramento storico del periodo nel quale ha vissuto e governato Cleopatra VII (51-30 a.C.), ultima regina della dinastia tolemaica in un Egitto ormai ellenizzato, in virtù dell’azione di Alessandro Magno iniziata nel IV secolo a.C.
Morte di Cleopatra
Giovanni Giacomo Sementi
Morte di Cleopatra, 1625-1626
Galleria Sabauda, Musei Reali di Torino
Da un lato, il suo operato politico è posto in relazione ai protagonisti del proprio tempo rappresentati dalla Testa di Giulio Cesare da Tusculum dei Musei Reali - considerato il ritratto più veritiero del Dittatore - , e dalle effigi di Marco Antonio e Ottaviano Augusto, in prestito dalla Soprintendenza del Molise e dai Musei Capitolini. Dall’altro si analizza la Cleopatra come donna di potere, testimone di un importante sviluppo economico, grazie anche alla riforma monetale da lei promossa, che la posiziona in un ruolo di preminenza all’interno dello scacchiere del Mediterraneo.
L’assimilazione della sua figura con quella della dea Iside, ne favorisce inoltre la fortuna iconografica, nel Rinascimento e nei secoli successivi.
Il convito di Cleopatra
Francesco Fontebasso
Il convito di Cleopatra, XVIII secolo
Torino, Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica.
Su concessione della Fondazione Torino Musei
Spesso è rappresentata nel momento della morte, come ad esempio nei dipinti di Giovanni Giacomo Sementi (1625-1626 ca.), di Giovanni Lanfranco (circa 1630) e di  Guido Cagnacci (1660-1662). In altri casi è posta in relazione a figure storiche quali Giulio Cesare, Marco Antonio o Ottaviano Augusto, come nel bel dipinto della pittrice Elisabetta Sirani (1664), di collezione privata modenese, nel quale la sovrana mostra il prezioso orecchino di perle che scioglierà in una coppa di aceto da consumare nel sontuoso banchetto al cospetto di Marco Antonio, vicenda raffigurata nella maestosa tela di Francesco Fontebasso (circa 1750). Di gusto orientaleggiante, il curioso dipinto di Anatolio Scifoni (1869) trasmette l’atmosfera sospesa e misteriosa dell’incontro tra la 'divina' egizia e una maga.
Marc’Antonio e Cleopatra
Roberto Franzoni
Marc’Antonio e Cleopatra
Treviso, Museo Nazionale Collezione Salce
Direzione regionale Musei nazionali Veneto,
su concessione del MiC
L’esposizione si chiude con una sezione dedicata alla rilettura in chiave pop del mito di Cleopatra: in questa, oltre a dischi, fumetti e giochi da tavolo, spiccano le trasposizioni biografiche sul grande schermo. Evocate attraverso locandine, fotografie e spezzoni di film, esse procedono dall’epoca del cinema muto all’interpretazione di Elizabeth Taylor nella pellicola di Joseph Mankiewicz del 1963 fino a quella di Monica Bellucci nella commedia Asterix & Obelix - Missione Cleopatra del 2002.
La mostra CLEOPATRA. LA DONNA, LA REGINA, IL MITO sarà accompagnata da un ciclo di incontri, da dicembre 2024 a marzo 2025, per approfondire le tematiche legate alle opere in esposizione e conoscere meglio la donna e il mito che hanno fatto la storia.

CLEOPATRA. LA DONNA, LA REGINA, IL MITO
23 novembre 2024 – 23 marzo 2025
Musei Reali, Galleria Sabauda, Spazio Scoperte
Piazzetta Reale, 1 – 10122 Torino
Orario: dal martedì alla domenica 9 – 19 (la biglietteria chiude un’ ora prima).
Chiuso il lunedì.
Per informazioni: t. +39 011 19560449; info.torino@coopculture.it  
Per acquisto biglietti: https://www.coopculture.it/
museireali.it