domenica 16 giugno 2024

HOPING TOGETHER

Taccuino di viaggio
 ERIKA RIEHLE
Taccuino di viaggio
Fra’ Giovanni da Pian del Carpine, missionario francescano, incontra a Karakorum nel 1246 il Gran Khan per consegnargli una lettera di Innocenzo IV, stabilendo il primo contatto ufficiale fra la Mongolia e il mondo occidentale.
Dal 31 agosto al 4 settembre 2023 Papa Francesco compie il primo viaggio di un pontefice in questa “cerniera asiatica stretta tra Russia e Cina”.
Ancor prima, il 10 giugno 2018, Paola Giacomini - quarantenne di Caprie, in Val di Susa - parte da Haragorin, cuore della Mongolia,  con l’obiettivo di raggiungere Cracovia sulle impronte dei discendenti di Gengis Khan, per depositare la riproduzione di un’antica freccia nella Chiesa di Santa Maria, quale tributo all’eroico trombettiere del XIII sec., colpito alla gola da un dardo nell’atto di annunciare ai polacchi l’imminente invasione mongola.
Frammenti d’infinito e d’eterno nel tempo e nello spazio
ANNA TORRE
Frammenti d’infinito e d’eterno
nel tempo e nello spazio
Un’avventura che ha ispirato i nove artisti del contest HOPING TOGETHER, ideato insieme all’Associazione Culturale Galfer20 in collaborazione con Mediacor dalla curatrice Monica Fasan, dopo aver appreso dall’incontro con la Giacomini i dettagli della sua straordinaria impresa.
La cerimonia di premiazione dei primi tre classificati e l’inaugurazione della mostra collettiva nella Sala approfondimenti della sede in via Cialdini, 4 a Torino, si sono svolte il 17 maggio scorso durante la festa per il primo anniversario del CAM Cultures and Mission (ex Centro di Animazione Missionaria), polo culturale nato per volontà dell’Istituto Missioni Consolata come luogo di incontro e di promozione della collezione del Museo Etnografico e di Scienze Naturali, attraverso contributi multimediali, traduzione dei testi in LIS e un percorso reso accessibile a tutti.
Memorie in granelli di sabbia
VALENTINA GIARLOTTO
Memorie in granelli di sabbia
Il concorso HOPING TOGETHER ha decretato prima classificata Erika Riehle con Taccuino di viaggio, composizione che restituisce il ‘giusto ordine’ (taqwīm, in arabo) agli aspetti di una terra composita ed evoca nel cerchio la ciclicità della vita e la forma circolare della Ger, tipica tenda con le colonne di legno e le pareti in feltro, dimora accogliente per il viandante in transito nell’arida steppa. Sul secondo gradino del podio si colloca Anna Torre con l’incisione Frammenti d’infinito e d’eterno nel tempo e nello spazio su lastra di pietra grezza solcata al centro da un corso d’acqua e in terra ferma i cavalli, fidi destrieri di un popolo nomade. Terza classificata l’illustrazione di Valentina Giarlotto, Memorie in granelli di sabbia, fiabesco ritratto di bambina asiatica accanto al Camelus bactrianus, specie diffusa nelle zone desertiche di questa regione.
Percorso
PABLIU LUCERO
(TDFCollective)
Percorso
Al contest hanno partecipato anche Francesca Thermes, autrice di Orizzonte nomade, poesia e collage in forma metrica e geometrica; Guido Mannini dopo aver vissuto e dipinto le immense dune del Sahara sferzate dal vento, si cimenta nella Corsa di cammelli nel paesaggio magico del Gobi; Roberto Semenzato cattura Il respiro della Mongolia (Nomadi) nella coppia di bambini intenti a giocare, segno di fiducia e speranza nel futuro. Marina Tabacco realizza il dittico informale La ricerca dell’armonia – La festa del Villaggio. Danza Tsam, risolto sull’alternanza di blu e rosso, sugli estremi opposti di una terra segnata da forti contrasti. Pabliu Lucero del collettivo The Double Face (TDFCollective) presenta Unione e Percorso, esiti di un’azione performativa “che ha coinvolto diversi attori della città di Torino e diverse culture, andando a creare un ponte di pace tra i popoli”.
Infine, gli elementi e la natura racchiusi nell’opera polimaterica di Mario Giammarinaro, Mareggiata, costituiscono il nesso fra prossimità e lontananza, porta d’Oriente sulle rotte carovaniere della Via della Seta.

HOPING TOGETHER
Fino al 31 luglio 2024
CAM Cultures and Mission 
Via Cialdini, 4 - Torino
Orario: dal martedì al sabato 10-13 e 15-18; domenica su appuntamento (è gradito un cenno di conferma).  Lunedì chiuso.
Info e prenotazioni: t. +39 334 260 0967; 011 4400400; info@cam.consolata.eu

sabato 8 giugno 2024

VENARIA GREEN ART

Sguardo di natura
ARS RURALIS
(Simone Mulazzani, Valentina Grossi)
Sguardo di natura
part.
VENARIA GREEN ART  è il nuovo festival artistico, nei Giardini della Reggia di Venaria dal 13 Maggio al 13 Ottobre 2024, a cura di Alessia Bellone e Cecilia Serafino, nato per completare il percorso di installazioni già presenti nei Giardini stessi e ideato per mettere al centro il rapporto tra uomo, architettura e natura.
9 artisti, italiani e internazionali hanno restituito nuova linfa alla materia vegetale di scarto presa in loco, per creare opere di land art site specific riferite al complesso venatorio della Reggia.
Mammy
RODOLFO CASATI
Mammy
Zoomorfe (Rodolfo Casati, Rodolfo Liprandi), con rimandi al mito di Diana (Ars Ruralis, alias Simone Mulazzani e Valentina Grossi; Tim Norris), imperniate sull'evoluzione delle stagioni (Marco Nones), sul concetto di comunità (Erika Inger), ogni installazione rivendica uno stretto legame con gli elementi e l’ambiente circostante (Rumen Dimitrov, Berit Skjøttgaard Laursen, Roy F. Staab), costituendo pertanto un work in progress.
La Mantide
HILARIO ISOLA
La Mantide
Nel Potager Royal alla Cascina Medici del Vascello nel Parco Basso dei Giardini è possibile visionare La Mantide, realizzata con reti antigrandine da Hilario Isola, a completamento del progetto Sinergie Esapodi, inaugurato a novembre 2023 nel Parco Alto con le installazioni Palpares libelluloide e Ape Regina, dichiarazione d'intenti dell'artista in favore di biodiversità, lotta biologica integrata e adozione di buone prassi in agronomia.
Circle of life
RUMEN DIMITROV 
Circle of life
La visita alle opere d’arte nei Giardini sarà accompagnata da una serie di iniziative collaterali al Festival incentrate sul rapporto tra sostenibilità, arte, cibo, letteratura e sport.
Ingresso al Festival compreso nei biglietti della Reggia (maggiorato di 1 euro in occasione degli eventi concomitanti).
Per informazioni sul programma: lavenaria.it

venerdì 7 giugno 2024

CARAVAGGIO ALLA REGGIA DI VENARIA

La flagellazione
Caravaggio
La flagellazione, 1607
Olio su tela
Napoli, chiesa di San Domenico Maggiore
A partire dal 7 giugno, la mostra CAPODIMONTE DA REGGIA A MUSEO. Cinque secoli di capolavori da Masaccio a Andy Warhol, in corso alla Reggia di Venaria fino al 15 settembre 2024, arricchisce il suo percorso espositivo con La Flagellazione di Cristo di Michelangelo Merisi da Caravaggio, che completa l’esposizione con un allestimento apposito, dedicato allo straordinario capolavoro del grande pittore lombardo.
Realizzato nel 1607 per la chiesa di San Domenico Maggiore a Napoli, con un ductus rapido dallo stile anti accademico, il dipinto è stato trasferito nel 1972, per motivi di sicurezza, al Museo di Capodimonte che ne detiene tutt’oggi la custodia, unica opera del Maestro in collezione.

Il ciclo delle CONVERSAZIONI A CORTE - calendario di conferenze dal 2009 abbinato alle mostre e alle attività culturali della Reggia di Venaria -  prosegue GIOVEDÌ 20 GIUGNO alle ore 16, 30 con un focus sulla mostra CAPODIMONTE DA REGGIA A MUSEO e in particolare sul recente riallestimento delle sale seicentesche del Museo napoletano promosso da Sylvain Bellenger (curatore con Andrea Merlotti della mostra in corso a Venaria).
Ne parleranno i curatori Stefano Causa (Università degli studi di Napoli Suor Orsola Benincasa) e Patrizia Piscitello (Ufficio mostre e prestiti, Museo e Real Bosco di Capodimonte) ripercorrendo la fortuna critica della Flagellazione di Caravaggio nel contesto artistico partenopeo.
L'ingresso alle Conversazioni è gratuito su prenotazione, fino ad esaurimento posti.
Info e prenotazioni: prenotazioni@lavenariareale.it

lunedì 3 giugno 2024

LA COLLEZIONE DEL PRINCIPE EUGENIO

Giovane olandese alla finestra
Gerrit Dou (Leida 1613 – 1675)
Giovane olandese alla finestra, 1662
Olio su tavola
Al secondo piano della Galleria Sabauda è visitabile il nuovo allestimento con oltre 180 opere della prestigiosa COLLEZIONE DEL PRINCIPE EUGENIO DI SAVOIA SOISSONS, a cura di Annamaria Bava e Sofia Villano. Il progetto dello studio Loredana Iacopino architettura, riprende la cromia delle tappezzerie in damasco blu del cabinet del Belvedere Superiore di Vienna, in cui originariamente erano esposte molte delle opere in rassegna, fra cui La ragazza alla finestra di Gerrit Dou, del gruppo dei Fijnschilder, i “pittori raffinati” di Leida.
Le prime due sale, dedicate alla  pittura fiamminga del XV e XVI secolo, annoverano autori celeberrimi fra cui Jan van Eyck, Rogier van der Weyden e Hans Memling.
Le stigmate di san Francesco
Jan van Eyck (Maaseik (?), circa 1390 – Bruges 1441)
Le stigmate di san Francesco, Circa 1430
Olio su tavola
Tredici paesaggi del vedutista Jan Griffier, pittore attivo nei Paesi Bassi e in Inghilterra si distinguono per numero e qualità, paragonabili solo al nucleo conservato presso la Gemäldegalerie Alte Meister di Dresda.
Una cospicua presenza è riservata alle Scuole italiane del Seicento: il barocco genovese, con gli epigoni di Rubens e Van Dyck; la scuola romana marattesca e del Sassoferrato, il classicismo di Ghisolfi e i rigogliosi paesaggi di Gaspard Dughet.
Alla pittura bolognese di tardo Seicento appartiene la tela acquistata dal Ministero della Cultura nel 2022 per le collezioni dei Musei Reali, esposta per la prima volta, raffigurante Bacco e Arianna di Giovanni Antonio Burrini.
Natura morta con fiori, frutta e vaso con rilievi
Abraham Brueghel (Anversa 1631 – Napoli 1697)
Natura morta con fiori, frutta e vaso con rilievi, 1673
Olio su tela
La sala conclusiva è dedicata alla scena artistica femminile tra Cinquecento e Seicento, ancora in gran parte da svelare: Sofonisba Anguissola, ritrattista di fama europea per molti anni  al servizio del re di Spagna Filippo II; Giovanna Garzoni, che svolse un’intensa attività per la Corte sabauda; Fede Galizia autrice del brillante e ricercato dipinto Giuditta con la testa di Oloferne; Orsola Maddalena Caccia, figlia del pittore Guglielmo detto il Moncalvo, che trascorse la sua esistenza in convento e diede vita a una produzione di grande successo.
Eugenio di Savoia Soissons (Parigi, 1663 – Vienna, 1736) si distinse per essere raffinato mecenate - cultore del classicismo di Nicolas Poussin, Guido Reni e Francesco Albani -, fu stimato comandante in capo dell’esercito asburgico, come documentano le dieci grandi battaglie dipinte da Jan van Huchtenburg (Haarlem, 1647 – Amsterdam, 1733), attivo a Parigi tra il 1667 e il 1670 alla corte di Luigi XIV.
Amarilli e Mirtillo
Antoon van Dyck e bottega (Anversa 1599 – Londra 1641)
Amarilli e Mirtillo, 1631 – 1632
Olio su tela
La collezione si avvalse di contributi importanti nel corso del XVII, fino al XIX secolo. Il duca Vittorio Amedeo I convocò negli anni Trenta e Quaranta Francesco Cairo, insigne rappresentante del barocco lombardo; il fiammingo Jan Miel giunse nel 1658 a Torino al servizio di Carlo Emanuele II. Per Vittorio Amedeo II, sul finire del secolo, il viennese Daniel Seiter lavora negli appartamenti al piano nobile di Palazzo Reale, mentre Andrea Pozzo realizza grandi cicli d’affreschi per le chiese dell’ordine gesuita di Torino e Mondovì.
Un incremento del corpus fiammingo e nordico si deve all’acquisto, da parte  di Carlo Emanuele III nel 1737, della raccolta di Giovanni Battista Bodissoni, membro di una nobile famiglia originaria di Bruxelles, residente a Venezia.
Un ulteriore gruppo di autori fiamminghi e nordici proviene dal Palazzo Durazzo di Genova, dal 1824 proprietà di Carlo Felice di Savoia.
Fiera nei dintorni di Anversa
Jan Griffier (Amsterdam 1645/1652 – Londra 1718)
Fiera nei dintorni di Anversa, Circa 1710 – 1715
Olio su rame
Infine, risale al 1866 l’acquisizione del Vecchio dormiente, capolavoro giovanile di Rembrandt van Rijn uno dei rari dipinti autografi del pittore olandese presenti nei musei pubblici italiani.
Oltre a valorizzare una delle raccolte di pittura fiamminga e olandese più importanti d’Italia per estensione cronologica e varietà di generi, il nuovo allestimento al secondo piano della Galleria Sabauda ospita la Collezione Gualino, trasferita dal terzo piano (ora dedicato all’esposizione di ceramiche Lenci), contrassegnata dal portale di colore verde, in un gioco di contrappunti col blu e azzurro sul fronte opposto, attraverso il corridoio centrale entro il fondale scuro delle sale, in un suggestivo alternarsi di luci, ombre e fughe prospettiche.

LA COLLEZIONE DEL PRINCIPE EUGENIO DI SAVOIA SOISSONS E LA PITTURA FIAMMINGA E OLANDESE
Nuovo allestimento permanente 
Musei Reali di Torino
Galleria Sabauda, secondo piano
Piazzetta Reale, 1
Orario: dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 18 (la biglietteria chiude un’ora prima)
Ingresso compreso nel biglietto ordinario dei Musei Reali.
https://museireali.beniculturali.it