sabato 25 novembre 2023

UN TRITTICO DEL TRECENTO RESTAURATO

Madonna con Bambino e angeli
Madonna con Bambino e angeli
dopo il restauro
È stato presentano il 24 novembre scorso il complesso restauro del trittico a fondo oro che raffigura la Madonna con il Bambino, San Gaudenzio, Santa Caterina e due angeli, attribuito a Niccolò di Tommaso, allievo di Nardo di Cione, attivo in Toscana e a Napoli e testimone della diffusione del linguaggio giottesco nella seconda metà del Trecento.

Il restauro - realizzato dal laboratorio “Restauro e Conservazione Opere di Pittura” di Cesare Pagliero, grazie al generoso finanziamento dell’Avvocato Marziano Marzano a sostegno del patrimonio pubblico italiano tramite Art Bonus – ha restituito alla tavola, a lungo conservata nei depositi della Pinacoteca, la solidità strutturale e la brillante cromia.

San Gaudenzio
San Gaudenzio
dopo il 
restauro
Il trittico è riferito al fiorentino Niccolò di Tommaso, pittore ancora per larga parte misterioso, documentato dal 1346 al 1375 e collaboratore di Nardo di Cione. Attivo a Firenze, per Santa Maria del Fiore, in Toscana e a Napoli, il suo vertice artistico è stato individuato negli affreschi della chiesa del Tau di Pistoia, ricondotti all’attività matura; la sua unica opera firmata e datata 1371 è Sant’Antonio abate e altri santi ora a Napoli, al Museo di Capodimonte, che si ritiene commissionato dalla regina Giovanna d’Angiò.

L’opera rappresenta al centro la Madonna
Santa Caterina
Santa Caterina
dopo il restauro
con il Bambino e due angeli musicanti, ai lati san Gaudenzio, a sinistra, e santa Caterina d’Alessandria a destra; nelle cuspidi Cristo è affiancato dalla Vergine e dall’arcangelo Gabriele al momento dell’Annunciazione. La carpenteria di gusto neogotico e le iscrizioni identificative che compaiono sulla base sono frutto di restauri ottocenteschi.

Già parte della prestigiosa collezione di Riccardo Gualino, il noto e poliedrico imprenditore biellese diventato uno dei personaggi di spicco del panorama finanziario, economico e collezionistico dell’Italia di primo Novecento, il dipinto andrà ad arricchire le sale al secondo piano della Galleria Sabauda dedicate alla raccolta dell’industriale, documentandone il gusto per i primitivi italiani.

Musei Reali | Galleria Sabauda
piazzetta Reale, 1 - Torino
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