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Odoardo Borrani (Pisa 1833 - Firenze 1905) La raccolta del grano sull’Appennino, 1861 Olio su legno, 54 x 126,5 cm Viareggio, Istituto Matteucci |
I MACCHIAIOLI. Arte italiana verso la modernità, a cura di Cristina Acidini e Virginia Bertone, con il coordinamento tecnico-scientifico di Silvestra Bietoletti e Francesca Petrucci, vede la collaborazione dell’Istituto Matteucci di Viareggio e presenta circa 80 opere provenienti dai più importanti musei italiani, enti e collezioni private, in un ricco racconto artistico sulla storia del movimento, dalle origini al 1870, con affascinanti confronti con i pittori coevi italiani. Gli antefatti, la nascita e la stagione iniziale e più felice della pittura macchiaiola, ossia il periodo che va dalla sperimentazione degli anni Cinquanta dell’Ottocento ai capolavori degli anni Sessanta, saranno i protagonisti della mostra che per la prima volta alla
GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino valorizzerà il dialogo artistico tra Toscana, Piemonte e Liguria nella ricerca sul vero.
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Telemaco Signorini (Firenze 1835-1901) Giovani pescatori, 1861 circa Olio su tela, 27,5 x 41 cm Courtesy Galleria Berman |
Fu a Firenze che i giovani frequentatori del Caffè Michelangiolo misero a punto la ‘macchia’. Questa coraggiosa sperimentazione porterà a un’arte italiana "moderna", che ebbe proprio a Torino, nel maggio del 1861, la sua prima affermazione alla Promotrice delle Belle Arti. Negli anni della sua proclamazione a capitale del Regno d’Italia, Torino visse una stagione di particolare fermento culturale. È proprio a questo periodo, e precisamente nel 1863, che risale la nascita della collezione civica d’arte moderna - l’attuale GAM - che aveva il compito di documentare l’arte allora contemporanea. In questa prospettiva un’attenzione particolare viene restituita ad Antonio Fontanesi, nel bicentenario della nascita, agli artisti piemontesi della Scuola di Rivara (Carlo Pittara, Ernesto Bertea, Federico Pastoris e Alfredo D’Andrade) e ai liguri della Scuola dei Grigi (Serafino De Avendaño, Ernesto Rayper), individuando nuovi e originali elementi di confronto con la pittura di Cristiano Banti, Giovanni Fattori, Telemaco Signorini, Odoardo Borrani, protagonisti di questa cruciale stagione artistica.
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Giovanni Fattori (Livorno 1825 - Firenze 1908) Buoi e bifolco in riva all’Arno (Bovi sul greto dell’Arno), 1870-75 Olio su tela, 43,8 x 104,8 cm Genova, Raccolte Frugone |
Il percorso prende il via con il racconto della formazione dei protagonisti, necessario per far apprezzare a pieno il contributo innovativo dei Macchiaioli all’interno della storia dell’arte. Dalle opere di pittori e maestri accademici di gusto romantico o purista, come Giuseppe Bezzuoli, Luigi Mussini, Enrico Pollastrini, Antonio Ciseri, Stefano Ussi, ai giovani futuri macchiaioli come Silvestro Lega, Giovanni Fattori, Cristiano Banti, Odoardo Borrani.
A punteggiare la mostra è la partecipazione delle opere scelte alle prime Promotrici di Belle Arti e alla prima Esposizione nazionale di Firenze del 1861; sullo sfondo è la visita all’Esposizione Internazionale di Parigi del 1855, che fu un avvenimento decisivo per i giovani macchiaioli, suscitando grande curiosità ed emulazione nei confronti della nuova visione "oggettiva" e diretta. Furono anni di sperimentazione in cui le ricerche sul colore-luce, condotte en plein air, crearono un comune denominatore tra pittori legati in gruppi e cenacoli tra Piemonte, Liguria e Toscana.
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Ernesto Rayper (Genova 1840 - Gameragna di Stella 1873) I pittori, 1867 circa Olio su tela, 58 x 85 cm Genova, Galleria d’Arte Moderna |
Si affronta quindi la sperimentazione della macchia applicata al rinnovamento dei soggetti storici e di paesaggio, con opere degli anni Cinquanta e dei primi Sessanta, durante i quali talvolta gli amici si trovavano vicini a dipingere lo stesso soggetto da angolature di poco variate, così da evidenziare il loro percorso comune e il proficuo dialogo intessuto in quegli anni di profondi mutamenti non solo artistici, ma politici e culturali in senso ampio.
A seguire si propongono le scelte figurative dei macchiaioli dall’Unità d’Italia a Firenze capitale e gli ambienti in cui maturò il linguaggio macchiaiolo: dalle movimentate estati trascorse a Castiglioncello, nella tenuta di Martelli, ai più pacati pomeriggi autunnali e primaverili a Piagentina, nell’immediata periferia fiorentina, ove gli artisti si erano ritirati a lavorare al riparo dalle trasformazioni della Firenze moderna, accentuate dal 1865 dal suo ruolo di capitale dell’Italia unita.
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Alfredo d’Andrade (Lisbona 1839 - Genova 1915) Ritorno dai boschi al tramonto, 1869 Olio su tela, 75,1 x 151 cm Genova, Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti |
L’ultimo capitolo del viaggio affianca alle opere l’esperienza cruciale di due riviste: il «Gazzettino delle Arti del Disegno», pubblicata a Firenze nel 1867, e l’«Arte in Italia», fondata due anni dopo a Torino e che accompagna le vicende artistiche italiane sino al 1873. Sulle colonne del «Gazzettino» Martelli, Signorini e altri critici presentano il loro sensibile e acuto spirito di lettura nei confronti delle espressioni contemporanee europee e la consapevolezza di una ulteriore svolta evolutiva della pittura, che si lascia alle spalle il pur glorioso linguaggio della macchia, che, a quel punto, mostrava di aver compiuto il suo ruolo innovatore.
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Lorenzo Gelati (Firenze 1824-1895) L’Arno a San Niccolò con il bagno delle donne e panni stesi al sole 1869 (con riprese post 1875) Olio su tela, 33 x 113 cm Fondazione CR Firenze |
Un impegno sul fronte della critica destinato idealmente a proseguire sul mensile «L’arte in Italia», rivista che contribuì al rinnovamento dell’ambiente artistico piemontese con personalità come Giovanni Camerana, tra i più lucidi sostenitori delle ricerche sul vero condotte da Fontanesi e dalla Scuola di Rivara, nell'ambito di un dialogo teso alla modernità fra artisti di ogni parte d’Italia.
I MACCHIAIOLI
Arte italiana verso la modernità
Dal 26 ottobre 2018 al 24 marzo 2019GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e ContemporaneaVia Magenta, 31 Torino
Orari: da martedì a domenica: 10 - 18. Lunedì chiuso.
Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura
Informazioni e prenotazioni singoli e gruppi:
www.ticketone.it; t. 011 0881178; gruppiescuole@tosc.it ( lunedì - venerdì, 9 - 18; sabato, 9 - 13).
www.ticket24ore.it; t. 011/2178540 (lunedì - venerdì, 10 - 17).