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Autoritratto con il cane nero 1842 Olio su tela, cm 46,5 x 55,5 Parigi, Petit Palais, Musée des Beaux-Arts de la Ville de Paris |
«Il bello è nella natura e si incontra nella realtà sotto le forme più diverse. Appena lo si trova, esso appartiene all’arte, o piuttosto all’artista che sa vederlo». Così Gustave Courbet scriveva nella prefazione dell’opuscolo che accompagnava la mostra personale organizzata nel celebre "Pavillon du Réalisme", a margine dell’Esposizione universale del 1855.
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Caprioli alla fonte 1868 Olio su tela, cm 97,5 x 129,8 Fort Worth, Kimbell Art Museum |
Per la prima volta, dopo quasi cinquant’anni dalla retrospettiva presso Villa Medici a Roma, torna in Italia
Gustave Courbet (1819-1877), in una rassegna dedicata al genio indiscusso dell’Ottocento e al suo rivoluzionario approccio alla pittura di paesaggio.
Fino al 6 gennaio 2019, nel
Palazzo dei Diamanti a
Ferrara saranno esposte 49 opere provenienti dai principali musei europei e americani, suddivise in dodici sale per altrettanti approfondimenti tematici a cura di Dominique de Font-Réaulx, Barbara Guidi, Maria Luisa Pacelli, Isolde Pludermacher e Vincent Pomarède. Le sezioni
Gustave Courbet,
Cartoline dalla Franca Contea,
Sulle rive della Senna,
Natura e figura,
Buongiorno Signor Courbet,
Grotte e sorgenti, Guardando i maestri,
Paesaggi rocciosi,
"Paesaggi di mare": onde,
"Paesaggi di mare": marine;
La Svizzera: gli anni dell'esilio,
La caccia, indagano i differenti generi pittorici reinterpreteti in maniera innovativa dell'autore, sia sul piano dei motivi, sia della pratica pittorica.
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Volpe nella neve 1860 Olio su tela, cm 85,7 x 128 Dallas Museum of Art, Foundation for the Arts Collection, Mrs. John B. O’Hara Fund |
Uomo dalla personalità forte e complessa, Courbet s’impose come padre del realismo, aprendo la strada alla modernità in pittura con tele provocatorie e antiaccademiche la cui principale fonte d’ispirazione fu la natura.
La mostra presenta molti capolavori, come
L'incontro o
Buongiorno signor Courbet (1854), dedicato al sodalizio con il banchiere Alfred Bruyas; l’autoritratto
L’uomo ferito (1844-54) proveniente dal Musée d'Orsay o le celebri
Fanciulle sulle rive della Senna (1856-57) - tela di soggetto popolare insolitamente di grande formato -, proveniente dal Petit Palais di Parigi e conduce il visitatore in un percorso attraverso i panorami della sua terra, le spettacolari marine battute dalla tempesta, le misteriose grotte da cui scaturiscono sorgenti, fino alle cavità carsiche spalancate sui torrenti.
Guardato come un maestro dagli impressionisti e venerato da Cézanne, Courbet svela forme latenti, catturando i fenomeni naturali più elusivi e transitori, dai sensuali nudi immersi in una rigogliosa vegetazione alle sublimi scene di caccia della maturità.
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Cacciatore a cavallo c. 1864 Olio su tela, cm 119,4 x 95,3 New Haven, Yale University Art Gallery. Dono di J. Watson Webb, B.A. 1907, e Electra Havemeyer Webb |
«Per dipingere un paesaggio bisogna conoscerlo. Io conosco il mio paese, lo dipingo», afferma il pittore. I paesaggi della regione natale, la Franca Contea, occupano pertanto un posto di rilievo: la vallata lussureggiante della Loue, gli altipiani aridi, i fiumi impetuosi, il sottobosco e i cieli, ora tersi ora gravidi di pioggia, sono rielaborati in infinite e sorprendenti varianti. Le coste mediterranee nei pressi di Montpellier, i paesaggi rocciosi della regione della Mosa in Belgio, le marine della Normandia, con le onde rigonfie prima di infrangersi sugli scogli, alternano atmosfere sublimi a stati d'animo carichi di nostalgia. Malinconia che assume evidenza sostanziale negli scorci del lago Lemano, dipinti a La Tour-de-Peilz in Svizzera, durante gli ultimi anni trascorsi in esilio per aver partecipato alla comune di Parigi del 1873, con l'accusa di aver abbattuto la colonna Vendome, simbolo del potere monarchico.
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L’onda c. 1869 Olio su tela, cm 46 x 55 Edimburgo, National Galleries of Scotland. Dono di Sir Alexander Maitland in memoria della moglie Rosalind, 1960 |
A questi luoghi, dove ebbe modo di soggiornare o che visitò nel corso della sua vita, si aggiungono i dipinti che hanno per tema le nature morte, i nudi e gli animali nel paesaggio, osservati da Courbet con sguardo originale, affascinato dal mistero ma consapevole della grande tradizione pittorica occidentale dei maestri italiani e fiamminghi studiati al Louvre, combinati alla fascinazione per gli ideali estetici dei pittori contemporanei inglesi. Tanto
Volpe nella neve (1860),
Cervo nell'acqua (1861) quanto
I levrieri del conte di Choiseul (1866), travalicano il dato naturalistico per assumere un significato metaforico che abbraccia la transitorietà della condizione umana o identifica nell'aristocratico portamento del soggetto la dignità sociale del committente.
Dall'
Onda giapponista del 1869, proveniente da Edimburgo, alle cangianti distese di neve del
Cacciatore a cavallo (1863-64), i significati allegorici, i piani semantici si stratificano rivelando una produzione pittorica e le vicende biografiche di un artista lontano dai compromessi in grado di traghettare l’arte francese dal sogno romantico alla pittura di realtà.
COURBET E LA NATURA22 settembre 2018 - 6 gennaio 2019Palazzo dei DiamantiCorso Ercole I d'Este, 21 - Ferrara
Orario: tutti i giorni dalle 9 alle 19 (la biglietteria chiude trenta minuti prima). Aperture straordinarie: 8 dicembre, 4 e 5 gennaio fino alle 22,30; 31 dicembre fino alle 23,30.
Informazioni e prenotazioni: t. 0532 244949;
diamanti@comune.fe.itwww.palazzodiamanti.it