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Moncalieri
2018 |
La
Famija Moncalereisa, sotto l'egida del patron Domenico Giacotto, ha riaperto la nuova stagione espositiva, lo scorso 21 settembre, con la mostra dedicata all'architetto e pittore
Guido Davico (Venaria Reale - Torino, 1932).
A dieci anni dalla personale al Circolo Ufficiali di Torino, il critico e curatore Gian Giorgio Massara propone un'interessante selezione di lavori presso la storica Associazione moncalierese con circa settanta esemplari tra dipinti a tecnica mista e disegni, suddivisi in due sezioni tematiche dal titolo
Immagini di viaggio. Immagini da Cesare Pavese.
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Rajastan*
(India)
1999 |
Due opere significative fanno da prologo alla rassegna e siglano altrettanti momenti importanti per la storia del territorio piemontese. L'immagine della cupola guariniana commemora la restituzione al pubblico della Cappella restaurata della Sindone, avvenuta il 27 settembre scorso. Il secondo dipinto - insieme ad un paesaggio moncalierese, donato dall'autore all'Associazione - ritrae invece la piazza di Moncalieri, realizzata su progetto di Carlo di Castellamonte nel 1619 in seguito al conferimento del titolo di Città da parte della consorte Cristina di Francia, piazza che festeggerà nel 2019 i suoi primi 400 anni di storia con un nutrito programma di manifestazioni.
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Etretat*
(Normandia)
2006 |
Architetto per cinquant'anni, titolare dello studio Architre, Guido
Davico è artista attento al paesaggio, dal segno vigoroso, animato
da poetiche visioni risolte in campiture variegate di colore alternate a
spazi vuoti di silente contemplazione. Da sempre, spronato dal suo
'clan familiare', realizza rapidi schizzi nel corso di viaggi in India,
in Europa (Croazia, Francia, Grecia, Spagna, Ungheria). Lungo le
escursioni in Langa, nel Canavese, delinea bozzetti da trasformare in
studio in opere compiute di prepotente energia. Già i taccuini appaiono
conclusi in se stessi: nei dolci declivi di Santo Stefano Belbo, nella
morbida profilatura a grafite della Villa Toscana a Gmunden, così come
nel sottile contorno a china del borgo ligure di Cervo.
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Torino. Piazza della Repubblica*
1954 |
Afferma il critico d'arte Angelo Mistrangelo: "Davico è costante nella linea, restituisce il suo mondo in maniera unitaria. Edifica opere ben strutturate, sintetiche; nel suo tendere all'essenziale si intravedono riferimenti alla figurazione profetica dei pittori Nabis". Egli partecipa dal 2009 al 2016 al Premio Cesare Pavese, ogni volta mettendo in luce i diversi passaggi biografici e letterari dello scrittore: i bombardamenti descritti nel romanzo "La casa in Collina" (
Torino in guerra, 2011), le riflessioni sulle donne, il volto triste dell'esilio solitario consegnato alle pagine de "Il carcere" (
Solitudine a Brancaleone Calabro, 2013), oppure le "Due sigarette" fumate nel fugace incontro di una veglia notturna.
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Stupinigi*
(Torino)
1994 |
Figurazione e poesia, pittura e letteratura, luoghi reali e della memoria si avvicendano con moto vivace nel racconto diaristico di Guido Davico, resoconto di una vita spesa nella ricerca e nella restituzione di un'idea di bellezza in armonia con gli elementi del creato.
La mostra sarà visitabile ad ingresso libero
fino a domenica 7 ottobre.
Parallelamente all'attività espositiva la Famija Moncalereisa ha dato avvio alla programmazione di eventi con il consueto carnet di spettacoli, corsi e iniziative. Da segnalare, inoltre, dal 3 al 25 novembre il XXI Moncalieri Jazz Festival, dedicato nel centenario della nascita all'attivista Nelson Mandela, insignito del Premio Nobel per la pace nel 1993.
GUIDO DAVICO.
IMMAGINI DI VIAGGIO, IMMAGINI DA CESARE PAVESE
Dal 21 settembre al 7 ottobre 2018
Famija Moncalereisa
Via Alfieri 40 - Moncalieri
Orario: lunedì - venerdì 14,30 - 18.
Ingresso libero.
Per informazioni: t. 011 3740916 (nei giorni feriali, dalle 16 alle 20).
http://www.moncalierifamija.it/
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Opera non in mostra. Immagine tratta dal volume Guido Davico, Emozioni di una vita, Nuova stampa di Revello, Cuneo 2012.