mercoledì 23 maggio 2018

METAMORFOSI

Ingela Ihrman
Litchi and rambutan

(I litci e il rambutan), 2016
Plastica, carta, tessuto, lacca, colla bianca, farina di frumento
2 elem. 50 x 50 x 50 cm; 30 x 40 x 40 cm
Allestita nella Manica Lunga del Castello di Rivoli, la mostra Metamorfosi - Lasciate che tutto vi accada, a cura di Chus Martínez, presenta installazioni, sculture, azioni performative, dipinti e video di Nicanor Aráoz (Buenos Aires, 1980), Ingela Ihrman (Strängnäs, 1985), Eduardo Navarro (Buenos Aires, 1979), Reto Pulfer (Berna, 1981), Mathilde Rosier (Parigi, 1973), Lin May Saaed (Würzburg, 1973) e Ania Soliman (Varsavia, 1970), per invitare l’osservatore alla percezione di ciò che va al di là della parola umana e può esprimersi solo nella natura.
Per l’arte di oggi è importante distinguere la vecchia idea "moderna", otto-novecentesca, di "cambiamento" dalla nozione contemporanea di "trasformazione". "Questa trasformazione - afferma Carolyn Christov-Bakargiev, direttore del Castello di Rivoli - è basata sulla metabolizzazione: i lavori in mostra indagano in che modo siamo vitali e come creiamo noi stessi come forme dionisiache in movimento, superando ogni fissità inerte".
Come sostiene la curatrice della mostra, "Metamorfosi rappresenta l’esercizio del pensare la vita con l’immaginazione e soprattutto senza gerarchie e vincoli. Gli artisti hanno cercato di restituire con il loro gesto libero, svincolato da stili o generi la segreta tessitura della natura, quelle tracce sottili che liberano il pensiero, lo invitano allo sconfinamento, all’aperto".
Mathilde Rosier
Blind swim 2
(Nuotata cieca 2), 2016 - 2017
Olio su tela
210 x 122 cm
Nicanor Aráoz (Buenos Aires, 1980) vive e lavora a Buenos Aires, produce oggetti, installazioni e sculture utilizzando come riferimento il fumetto, l’immaginario di internet e le mitologie romantiche tratte dall’arte gotica. I suoi metodi di matrice surrealista danno vita a opere dalle forme oniriche e deliranti.
Ingela Ihrman (Strängnäs, 1985) vive e lavora a Malmö. Spazia dalla performance, all’installazione, alla scrittura. Le sue creature, colte in momenti vitali come nascere o fiorire, sono confezionate con cura artigianale e con materiali di varia provenienza  - canna, carta, filo di nylon, plastica, lacca, cinghie di nylon, gommapiuma, farina di frumento - coniugando elementi del teatro amatoriale e della scienza. Tra verosimiglianza e artificio, Litchi e il rambutan, La Panace gigante, etc., si dispongono nell'ampio corridoio, prospicienti il panorama esterno, con alberi frondosi e la catena montuosa a cingere il Museo.
L' arte di Eduardo Navarro (Buenos Aires, 1979) comprende azioni fisiche, congegni personalizzati, installazioni e sculture. Esse richiedono un certo dispiego di tempo e hanno un notevole impatto sullo spettatore in quanto implicano l’incontro diretto tra persone e natura. Nei suoi lavori integra il metodo empirico al confronto diretto con diversi specialisti e studiosi. Navarro ha esposto, fra l'altro, al Museo Tamayo di Città del Messico e a New York. Vive e lavora a Buenos Aires.
Eduardo Navarro
Celestial numbers
(part.)
(Numeri celestiali), 2018
Pane e legno
400 x 400 cm
Reto Pulfer (Berna, 1981) vive e lavora a Berlino, indaga il cambiamento a partire dall’ambivalente nozione di "stato", intesa come movimento e stasi anche in rapporto al modo in cui le sue opere sono percepite, alle situazioni impermanenti e instabili che esse generano e sviluppano. Ha tenuto personali a Londra e in Portogallo.
Mathilde Rosier (Parigi, 1973) vive e lavora in Borgogna. Nei suoi film, nelle performance, nelle installazioni e nei dipinti, la danza e la musica hanno un ruolo fondamentale. Dopo aver dedicato gran parte della sua pratica artistica all’indagine su una possibile fusione tra regno animale ed essere umano, in Blind swim (Nuotata cieca), serie surreale di figure antropomorfe, focalizza la la rappresentazione sulla figura umana in movimento.
Anche le sculture, i disegni e i testi di Lin May Saeed (Würzburg, 1973) mettono al centro l'essere umano, in rapporto con gli animali e la storia del pianeta, passando dalle narrazioni preistoriche, al modernismo, al primitivismo. Emblematici l'altorilievo polimaterico Nus, del 2012, in polistirolo, acciaio, foglio di alluminio, legno, corda, gesso, lacca e Grane (2013), opera di stampo muralista realizzata con ritagli, carta trasparente, cartone retroilluminato, legno, clip audio (fischio melodioso, 1'58"), i-pod, cuffie, panchina. Ha esposto in molte località internazionali fra cui Città del Messico e Basilea. Vive e lavora a Berlino e Düsseldorf.
Reto Pulfer
Theaceaes Traum

(Il sogno di Theaceae), 2008 - 2018
Matita, inchiostro, acrilico su lenzuola, abiti, lino, cotone, nastro
Dimensioni determinate dall'ambiente
Ania Soliman (Varsavia, 1970) è un’artista interdisciplinare con un ricco background multiculturale. La sua pratica artistica si basa sull'utilizzo di vari tipi di disegno: il tracciato, il design, il diagramma, il segno espressivo, sulla realizzazione di video, testi e installazioni. Il progetto più recente ha per oggetto i reperti e la loro collocazione nelle collezioni di antropologia. Espone al Whitney Museum di New York, nelle personali di Basilea, Amburgo e in collettive a Barcellona e Anversa. Vive e lavora a Parigi e New York.
Lin May Saeed
Grane
, 2013
Ritagli, carta trasparente, cartone retroilluminato,
legno, clip audio (1'58"), i-pod, cuffie, panchina
325 x 570 x 60 cm
Alexa Karolinski (Berlino, 1984) è una regista tedesco-canadese. Spazia dal mondo dell’arte a quello del cinema e dei video commerciali. I suoi lavori video sono stati esposti in diverse occasioni: al Berlin Festival, al Museum of Art and Design di New York e al MoMA-PS1. Collabora con istituzioni artistiche come il MOCA di Los Angeles, dove vive e lavora.
Lo scrittore Ingo Niermann (Bielefeld, 1969), di stanza a Basilea, è curatore editoriale alla Sternberg Press della serie di libri di speculazione Solution.
Insieme ad Alexa Karolinski nel 2016 dà vita al progetto Army of love (L'armata dell'amore, video in HD, 40') - basato sul suo scritto Solution 257: Complete Love -, commissionato da 9th Berlin Biennale for Contemporary Art. Anche qui la narrazione ruota intorno all'essere umano. Un corpo inerme mostra la sua disarmante disabilità. Il respiro affannoso di un neonato suscita apprensione e protezione. La danza rituale a bordo piscina, costruisce uno spazio relazionale nel contatto fra le persone, mediante il trasferimento di "energia e vitalità".
Metamorfosi
Foto allestimento
Chiude la rassegna I have left you the mountain, progetto sonoro di ascolto collettivo dedicato all’idea di transizione e migrazione, a cura di Simon Battisti, Leah Whitman-Salkin e Åbäke, al suo debutto nel 2016 presso il Padiglione Albania alla 15a Mostra Internazionale di Architettura de La Biennale di Venezia. Si compone di dieci testi scritti da pensatori contemporanei,  musicati da Etel Adnan, Mourid Barghouti, Michel Butor, Claire Fontaine, Yona Friedman, Anri Sala, Micheal Taussig, Yanis Varoufakis e Finn Williams, fra gli ultimi musicisti a comporre ed eseguire iso-polifonia albanese, eletta "patrimonio culturale intangibile" UNESCO.
Accompagna la rassegna, il catalogo bilingue (inglese/italiano) con saggi del curatore e immagini selezionate dagli artisti, edito dal Castello di Rivoli.

METAMORFOSI
Lasciate che tutto vi accada

Dal 6 marzo al 24 giugno 2018
Castello di Rivoli
Piazza Mafalda di Savoia - 10098 Rivoli (To)
Orario: da martedì a venerdì 10 - 17; sabato e domenica 10 - 19. La biglietteria chiude 15 minuti prima della chiusura.
Info: +39 011 9565222
www.castellodirivoli.org