martedì 5 novembre 2013

SEICENTO LOMBARDO A BRERA

La Pinacoteca di Brera possiede un ingente patrimonio di dipinti dei principali protagonisti del Seicento lombardo, realizzati a partire dall’età di Federico Borromeo fino alla successiva stagione barocca e alla svolta classicista della seconda Accademia Ambrosiana.
La mostra Seicento lombardo a Brera presenta al pubblico 46 opere lombarde del XVII secolo prevalentemente di grande formato, normalmente sottratte al percorso espositivo per  ragioni di spazio.  
Fede Galizia
Noli me tangere
olio su tela, 313 x 196,5 cm
Fra esse figurano quattro importanti pale d’altare, tre delle quali firmate e datate: Noli me tangere (1616) di Fede Galizia, nota soprattutto per la produzione di ritratti e nature morte, l’Assunzione della Vergine (1648) di Carlo Francesco Nuvolone, ormai pienamente barocca, e San Francesco in estasi (1650) di Giuseppe Nuvolone. Di Giovan Battista Crespi detto il Cerano è invece il Cristo nel sepolcro, san Carlo e santi (1610 circa), fino a qualche mese fa in deposito presso la chiesa milanese di Santo Stefano.
Daniele Crespi
Il Cenacolo
olio su tela, 335 x 220 cm
Tre opere appartengono all’importante serie dispersa dei cicli pittorici già realizzati per la Sala dei Senatori in Palazzo Ducale (oggi Palazzo Reale) a Milano, inaugurata nella metà degli anni venti con l’Andata al Calvario di Daniele Crespi. Dal ciclo delle Storie della Passione di Cristo, provengono l’Orazione nell’orto di Giovanni Stefano Montalto e la Flagellazione di Giuseppe Nuvolone,  nelle ricche cornici dorate originali. Probabile ispiratore, se non diretto committente della decorazione della sala, che alla Passione affiancava il tema delle Allegorie della Giustizia cristiana, fu Bartolomeo Arese, mecenate e Presidente del Senato di Milano dal 1660 al 1674.
Carlo Francesco e Giuseppe Nuvolone
La famiglia dei pittori Nuvolone
olio su tela, 126 x 180 cm
Il percorso espositivo comprende inoltre dipinti di soggetto sacro di piccolo e medio formato, fra cui il bozzetto per una pala d’altare nella Certosa di Pavia di Morazzone (La Madonna del Rosario con san Domenico e due angioletti), la tavoletta di Cerano con San Giorgio e il drago e la Natività e adorazione dei pastori di Giuseppe Vermiglio, espressione del realismo lombardo di dettato caravaggesco. Comuni denominatori sono qui, come in tutta la scuola pittorica lombarda del XVII secolo, il senso corposo della materia pittorica e l’uso scenografico degli effetti luministici. 
Giuseppe Vermiglio
Natività e adorazione dei pastori
olio su tela, 230 x 250 cm
Una nutrita sezione è dedicata a ritratti e autoritratti di pittori milanesi e lombardi appartenuti al cosiddetto Gabinetto de’ ritratti costituito da Giuseppe Bossi, all’inizio dell’Ottocento segretario dell’Accademia di Brera e tra i promotori del museo braidense. Tra essi si segnalano il ritratto di gruppo della famiglia Nuvolone in concerto (metà del XVII secolo) dei fratelli Carlo Francesco e Giuseppe Nuvolone, e l’Autoritratto (1624) di Giulio Cesare Procaccini, dipinto un anno prima della morte, la coppia dipinta dal valsesiano Tanzio da Varallo (considerati un tempo effigi dell’artista e della di lui consorte) e il ritratto dovuto a Francesco Cairo del pittore perugino e scrittore d’arte Luigi Scaramuccia.
Antonio d’Enrico detto Tanzio da Varallo
Ritratto di gentildonna
olio su tela, 80 x 58 cm
Dalla ricca collezione del Gabinetto dei disegni della Pinacoteca di Brera provengono infine otto significativi fogli di pittori diversi,  tra i quali spiccano Cerano, Morazzone e Moncalvo. Il catalogo edito da Skira, comprende contributi delle curatrici Simonetta Coppa e Paola Strada, di Danilo Zardin, Francesco Frangi e Paolo Vanoli e agili biografie degli artisti redatte da Eugenia Bianchi.

Seicento lombardo a Brera. Capolavori e riscoperte
8 ottobre 2013 – 12 gennaio 2014
Pinacoteca di Brera, sale XXX-XXXIV
Via Brera, 28 – Milano
Accesso disabili da via Fiori Oscuri, 2
Orari: 8.30-19.15 da martedì a domenica (la biglietteria chiude alle 18.40); chiuso lunedì
Informazioni: tel. 02 72263.257, sbsae-mi.brera@beniculturali.it; www.brera.beniculturali.it