venerdì 31 gennaio 2025

LA BELLEZZA INCISA

Giambattista Tiepolo
Giambattista Tiepolo
(Venezia 1727 - 1804)
Rinaldo incantato da Armida
da Giambattista Tiepolo
Acquaforte 
È a cura di Antonio Musiari per l’excursus storico e di Franco Fanelli per la sezione contemporanea, la mostra LA BELLEZZA INCISA. Dal Cinquecento al contemporaneo, in corso fino al 4 maggio 2025 nelle sale della Pinacoteca Albertina di Torino.
Collocata nel 1837 negli spazi dell’Accademia di Belle Arti, la Pinacoteca conferma in quest'occasione le proprie finalità didattiche, come attestano gli oltre duecento dipinti della quadreria dell’arcivescovo Mossi di Morano e la serie di Cartoni Gaudenziani, una delle più importanti al mondo fra i disegni del Cinquecento, donata da Carlo Alberto nel 1832, per esplicita volontà dei benefattori destinati all’educazione artistica degli allievi.
Anonimo
Anonimo
Virtus combusta
da Andrea Mantegna
Acquaforte e acquatinta 
Nelle dodici sale all’interno dell’edificio, situato ove un tempo insistevano bellissimi giardini, orti e fabbricati del convento dei frati minimi di San Francesco da Paola, trova spazio parte della ricca collezione di incisioni antiche, raccolte in più di tre secoli e normalmente custodite nel caveau dell’Accademia di Belle Arti. Le calcografie dialogano nelle prime cinque sale con i maestri del Quattro-Cinquecento di scuola fiorentina, come Filippo Lippi, e di area piemontese, quali Martino Spanzotti e Defendente Ferrari; si confrontano con i caravaggeschi Bartolomeo Cavarozzi e Mattia Preti; con pittori fiamminghi e italiani del Seicento e i paesaggisti del Sei-Settecento.
Giorgio Ghisi
Giorgio Ghisi
(Mantova 1520 ca - 1585)
Sibilla Delfica da Michelangelo
1540
Bulino
In un gioco di rimandi fra passato e presente, fra copie da Caravaggio, Guido Reni, Rubens, dipinti e sculture del Settecento e del primo Ottocento, campeggiano significativi esempi della produzione contemporanea della Scuola di Grafica d’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Torino, immagine del futuro in divenire dell'istituto. Alla sezione dedicata ai libri d’artista della collana Hbitat, edita da Albertina Press e realizzati da un gruppo di studentesse e studenti del Biennio Specialistico coordinati da Sonia Gavazza, fa seguito nelle ultime sale il contrappunto fra le opere di Cornelia Badelita, docente e artista e i disegni di Marco Manzolini, suo attuale allievo.
Cornelia Badelita
Cornelia Badelita
(Radauti, Romania, 1982)
A(se)uita - dettaglio
Olio su tavola
La selezione rappresenta un esempio prezioso dello straordinario patrimonio che annovera capolavori di Tiepolo, Piranesi e di altri grandi maestri della Grafica d’Arte; corpus di cui fanno parte anche le prime incisioni cinquecentesche della Cappella Sistina di Michelangelo e altri pregevoli esemplari del Rinascimento e del Barocco. La vocazione didattica che fin dalle origini contraddistingue il polo accademico, si avvale oggi dei nuovi media per descrivere Come nasce un’acquaforte e porre in evidenza Antichi maestri dell’incisione e giovani artisti nelle collezioni dell’Accademia Albertina  in due contributi video di franco Fanelli, docente di Tecniche dell'Incisione presso l’Ateneo torinese. Segno dei tempi, l'approfondimento multimediale consente al visitatore di comprendere appieno il ruolo della grafica, tutt’altro che comprimario nel panorama delle nobili arti tradizionali. 

LA BELLEZZA INCISA
Dal Cinquecento al contemporaneo

Fino al 4 maggio 2025
Pinacoteca Albertina
Via Accademia Albertina 8, Torino
Orario: tutti i giorni feriali e festivi dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17.30). Chiuso il mercoledì.
Per informazioni: t. 0110897370; comunicazione@albertina.academy
www.pinacotecalbertina.it

mercoledì 15 gennaio 2025

RIORDINANDO. APPUNTI, IMMAGINI, SEGNI

Gian Giorgio Massara
ENRICO REYCEND
ENRICO REYCEND
(Torino 1855 - 1928)
Armonia Autunnale
Olio su cartone, cm 37 x 49
Firmato in basso a sinistra
Firmato e titolato al retro
Pensando alla collaborazione con la Galleria Aversa (Torino, V. Cavour 13 - Interno cortile) nell’arco di decenni, ci torna alla mente la sede di via Carlo Alberto 24 diretta da Biagio Aversa, collezionista che ci raccontava di opere ma anche della sua passione per i cavalli. Roberto era giovane, Jacopo di là da venire.
Una lunga e cordiale amicizia dunque, con una dinastia di Galleristi - al pari della Galleria Fogliato appassionati di Ottocento e primo Novecento.
CESARE FERRO
CESARE FERRO
(Torino 1864 – 1934)
Tre Nudi (Le Grazie) 1910
Olio su tela, cm  110 x 190
Firmato e datato in basso a sinistra
Abbiamo recensito centinaia di mostre - specie per il “Corriere dell’Arte” - citando capolavori, momenti di storia quali il Risorgimento e la figura di Napoleone, considerando la costituzione dell’Archivio dei pittori piemontesi romantici, ricordando uno storico quale Roberto Longhi che nel 1952 - in Biennale - riscopre e valorizza il Reycend. In ogni caso Roberto considera l’esigenza di “salvare e proteggere il collezionismo”.
CARLO BOSSOLI
CARLO BOSSOLI
(Davesco (Lugano) 1815 - Torino 1884)
Napoli, Passeggio sul Lungo Mare di Mergellina
Tempera su carta, cm 21 x 28
Firmato in basso a destra
“Al Signore del Castello di Lozzolo” leggiamo a proposito di Vittorio Avondo che nel Vercellese s’era rifugiato con un gruppo di amici per salvarsi dall’epidemia che aveva colpito Torino.
Uno dei pittori più importanti è stato Carlo Bossoli, autore che avevamo studiato e considerato con Ada Peyrot; ci piace citare l’opera Plenilunio, complessa e raffinata, dal controllato impianto cromatico.
LORENZO DELLEANI
LORENZO DELLEANI
(Pollone 1840 - Torino 1908)
Nei Pressi di Saluzzo 1887
Olio su tavola 25,5 x 36,5
Datato e siglato in basso a sinistra
Quante opere abbiamo commentato con Roberto, oggi anche con Jacopo! Tornano alla mente Giovanni B. Quadrone, i molti Delleani, l’Alba di Cesare Maggi, i briosi Mercati di Alessandro Lupo, i dipinti del solitario cantore valdostano Italo Mus, Guglielmo Ciardi, la presenza dei Falchetti o del rude Matteo Olivero.
E per ogni mostra un catalogo a colori ad arricchire la biblioteca di studiosi e collezionisti.

Buon anno, dunque, agli amici Aversa che attendono un ritorno di forze per ricevermi in Galleria. Sempre che i 94 anni lo consentano.

VITTORIO AVONDO
VITTORIO AVONDO
(Torino 1836 – 1910)
Tramonto Invernale
Olio su tela 19 x 14,5
Siglato in basso a sinistra

lunedì 13 gennaio 2025

1950-1970. LA GRANDE ARTE ITALIANA

79 opere provenienti dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, suddivise in dodici sale, danno vita a un avvincente percorso che ripropone la vivace temperie culturale italiana maturata fra le laceranti ferite della guerra e l’entusiasmo necessario alla ‘ricostruzione’.
La rassegna, curata dalla Direttrice della GNAM Renata Cristina Mazzantini e dallo studioso Luca Massimo Barbero, propone 21 fra gli autori italiani più significativi della scena internazionale. A partire dai lavori simbolici di Ettore Colla e Pino Pascali - il cui celeberrimo Primo piano labbra del ’64 costituisce l’emblema della mostra -, l’indagine procede sul tema della materia, fondamentale nelle sperimentazioni informali di Giuseppe Capogrossi, nei Concetti spaziali di Lucio Fontana, nelle superfici combuste e nei cretti di Alberto Burri, maestri, questi ultimi due, oggetto di un “confronto cardine” all’interno del percorso.
Il fermento artistico e creativo che si sviluppò a Roma tra gli anni ’50 e ‘60 è rappresentato in mostra da un enorme décollage di Mimmo Rotella del 1957 - annoverato con Yves Klein, Jean Tinguely. Christo e altri nella compagine dei Nouveaux Réalistes -, da Bice Lazzari, Afro Basaldella e Piero Dorazio.
L’attualità filtrata dai mezzi d'informazione di massa definisce una ‘nuova mitologia’ percepita in maniera acuta e repentina da artisti come Giosetta Fioroni, Sergio Lombardo, Tano Festa, i quali integrano fotografia e attualità nel linguaggio dirompente della loro pratica artistica.
Una specifica sezione è dedicata alle opere storiche di Carla Accardi, impegnata nella lotta femminista, militante nelle file del PCI, fondatrice con Giulio Turcato del Gruppo Forma 1, interessata alle innovazioni del Movimento Arte Concreta e dell’Arte Povera.
Giulio Turcato, Gastone Novelli, Toti Scialoja, ridefiniscono i confini dell’astrazione in modi talvolta inaspettati: Scialoja nel rapporto tra automatismo e gestualità; Novelli facendo collimare nella pittura scritte e segni tra figurativo e astratto, tra realtà e immaginario; Turcato accostando materiali non convenzionali in opere come Composizione con tranquillanti e Ricordo di New York che sulla tela integrano farmaci, carta copiativa e polveri.
Un ulteriore inedito confronto si sviluppa tra un intenso monocromo nero di Franco Angeli e alcuni importanti Achrome di Piero Manzoni, una tra le figure più rivoluzionarie dell’arte italiana, come ebbe a sottolineare l’allora Direttrice della Galleria romana Palma Bucarelli, quando nel 1968 scrisse alla madre dell’artista (scomparso nel 1963) per chiedere l’acquisizione dei quattro Achrome, esposti in quest’occasione a Torino.
Dopo le prime sperimentazioni di carattere informale, anche Mario Schifano arriva nei primi anni Sessanta a formulare i Monocromi, avanzando una proposta del tutto personale di azzeramento del dato pittorico. Azzeramento che, sul piano concettuale, stigmatizza la distanza emotiva indotta dai nuovi media nell’opera Incidente D662 del 1963.
L’immagine dell’osservatore e I visitatori del 1968 si sovrappongono in una delle superfici specchianti più note di Michelangelo Pistoletto, esplicita riflessione condotta dall’artista biellese sulle relazioni tra l’opera, il museo e la sua fruizione, in accostamento alle Cancellature di Emilio Isgrò, esponente di spicco della poesia visiva.
Punto di partenza e meta conclusiva, Pino Pascali è il protagonista assoluto dell’ultima sala dell’esposizione, che presenta capolavori come Ricostruzione del dinosauro del 1966 e i Bachi da setola del 1968, curiose presenze zoomorfe “estratte dal flusso dell’utensilità", in un allestimento ludico fra arte e natura di forte impatto scenografico.

1950-1970. LA GRANDE ARTE ITALIANA
Capolavori dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea

Fino al 16 marzo 2025
Musei Reali di Torino
Sale Chiablese

Piazzetta Reale, Torino
Orario: martedì – domenica 9.30 – 19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima). Lunedì chiuso 
Informazioni e prenotazioni: t. + 39 011 1848711 
www.arthemisia.it