venerdì 27 marzo 2015

MARCO POLO

Armato di quattro macchine fotografiche, di una dozzina di obiettivi, di un migliaio di rullini e di una traduzione commentata del Milione, mi misi alla ricerca di Marco Polo, spesso in compagnia di Mark Edwards, giornalista dello staff di National Geographic, che ha scritto la storia del nostro viaggio.
(Michael Yamashita)

The 'Sands that Sing' form immense dunes
©Michael Yamashita
Il MAO in collaborazione con National Geographic Italia ha inaugurato un nuovo grande spazio espositivo con la mostra fotografica dedicata a Marco Polo di Michael Yamashita, tra gli autori di punta di National Geographic. 76 immagini di grande formato, realizzate in quattro anni, raccontano l’epico viaggio che portò Marco Polo alla scoperta del lontano Oriente, un viaggio che Yamashita ha voluto ripercorrere per celebrare l’impresa del grande viaggiatore.
Sunset inflames the crescent symbol atop the dome of the Jame Masjid
©Michael Yamashita
In mostra un reportage di viaggio diviso in 3 sezioni geografiche: da Venezia fino alla Cina, la permanenza in Oriente e il ritorno via mare. Accanto alle immagini, alcuni video documentari, inclusi nella lista dei 20 migliori documentari di National Geographic Channel degli ultimi dieci anni, raccontano l’esperienza di Yamashita lungo la Via della Seta.
Back to the stable. The Mekong river has chiseled gorges as deep as 9900 feet
©Michael Yamashita
È il 1271 quando Marco Polo lascia Venezia per accompagnare il padre e lo zio in uno dei viaggi che resteranno per sempre nella memoria dei popoli. Migliaia di chilometri lungo l’antica rotta della Via della Seta, per raggiungere l’Oriente attraverso la Terrasanta, la Turchia, la Persia, l’Afghanistan, il deserto dei Gobi, sino al Catai nella Cina del Nord, alla corte del Gran Khan dei Mongoli.
Groups of fishing boats dot the placid waters of marvelous Halong Bay in the extreme north of Vietnam
©Michael Yamashita
Una rotta fatta di percorsi, di terra, di mare e fiumi, attraverso la quale carovane di mercanti e di viaggiatori si muovevano dall’Asia verso l’impero di Roma da oltre un millennio, in uno scambio commerciale continuo. Con quelle carovane, oltre a merci preziose o ancora sconosciute, viaggiavano culture, usi e religioni di popoli diversi in continua contaminazione tra loro.
Completely veiled by her burkha, a woman takes her children to a doctor in Feyzabad
©Michael Yamashita
Michael Yamashita, fotografo americano di origine giapponese, si è messo sulle tracce del grande veneziano ri-percorrendone il viaggio, da Venezia verso il Medio Oriente, lungo la Via della Seta fino al ritorno lungo le coste dell’Indonesia e dell’India. Il risultato è un ricco reportage di scatti, che offrono al pubblico una finestra privilegiata su un mondo tanto vasto quanto ricco per la varietà di culture, religioni, storia e natura. 
Tajik Children of an elementary school in Taxkorgan, Xinjiang, China
©Michael Yamashita
MARCO POLO
La Via della Seta nelle fotografie di Michael Yamashita

a cura di Marco Cattaneo
19 dicembre 2014 - 12 aprile 2015
MAO Museo d'Arte Orientale
Via San Domenico, 11 - Torino
Orario: sabato 11-20, domenica 11-19, da martedì a venerdì 10-18 (la biglietteria chiude un'ora prima), lunedì chiuso
Info: tel. 0114436928; mao@fondazionetorinomusei.it
www.maotorino.it

giovedì 26 marzo 2015

LA BIODIVERSITÀ DELLE PRATERIE ALPINE NELLE ALPI OCCIDENTALI

Nelle Alpi occidentali, le zone aperte d'alta quota ospitano un grande numero di laghi alpini.
(Foto: Antonello Provenzale)
Il Museo Regionale di Scienze Naturali e l’Istituto Comprensivo F. Gonin, presentano la mostra itinerante La biodiversità delle praterie alpine nelle Alpi Occidentali.
L'esposizione, a cura di Bruno Bassano, Antonello Provenzale e Ramona Viterbi, è realizzata in collaborazione con l'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche, il Parco Nazionale Gran Paradiso e il Parco Naturale Orsiera-Rocciavré.
L’esposizione ospita un centinaio di fotografie dedicate alla biodiversità delle praterie alpine, alla complessa rete di rapporti trofici che caratterizza questi ecosistemi e alle strategie utilizzate da piante e animali per affrontare le difficoltà associate all'ambiente di alta montagna.
All'interno della stessa specie, la competizione giocosa dei giovani è una palestra ideale per sviluppare le capacità di caccia e di coesione sociale.
(Foto: Dante Alpe)
Attraverso l'esempio delle praterie d'alta quota, viene proposto un approccio "ecologico" che privilegia la presentazione dei meccanismi che regolano la dinamica degli ecosistemi e rendono possibile la diversità degli organismi viventi. Vengono anche evidenziati i cambiamenti in corso nell'ambiente montano, a causa del riscaldamento globale e della modifica delle pressioni antropiche.
La mostra rappresenta un progetto di divulgazione che, unendo la passione e la competenza dei fotografi naturalisti che hanno fornito le immagini con le attività di ricerca scientifica, intende costruire una piccola "storia naturale per immagini" delle praterie alpine e della biodiversità che esse ospitano.


La biodiversità delle praterie alpine nelle Alpi Occidentali   
Dal 20 febbraio al 20 aprile 2015
Istituto Comprensivo Francesco Gonin
Via Don Pogolotto, 45 - Giaveno
Orario: 16-18 da lunedì a sabato, 10-18 domenica
Ingresso libero. Visite guidate riservate alle scuole
Info: Tel +39 011 9377533;  Numero verde 800 329 329 (tutti i
giorni dalle 9 alle 18); museodiffuso.giaveno@libero.it

SERGIO STAINO. UN RACCONTO DI BERLINO

Sergio Staino
CaféKranzler, Kurfürstendamm, 1981
Sergio Staino, uno dei più conosciuti e amati disegnatori satirici italiani, è il protagonista della mostra Un racconto di Berlino, 1981, alla  GAM di Torino fino al 6 aprile 2015.
Bobo, alter ego del disegnatore, apparso per la prima volta alla fine degli anni Settanta sulle pagine di Linus e in seguito su gran parte della stampa italiana, riassume in sé le caratteristiche di un italiano medio borghese di sinistra. Scanzonato e ironico, simbolo di una precisa generazione, a volte nostalgico e utopista, non risparmia momenti di critica profonda.
La storia che Bobo ci racconta nello spazio Wunderkammer della GAM di Torino -tradizionalmente dedicato alla valorizzazione dei fondi grafici del museo- si svolge in un unico anno, il 1981, quando l’autore si reca a Berlino per raccontare la città con i suoi disegni, su invito dello storico dell'arte berlinese Detlef Heikamp.
Sergio Staino
KaDeWe: la vetrina dell'Occidente, 1981
Bobo, spesso armato di macchina fotografica al collo, si ritrova a esplorare una metropoli in forte espansione architettonica e soprattutto culturale, inserita nel cuore del comunismo europeo, "[...]una città veramente unica per la quantità di contraddizioni politiche e sociali che faceva coesistere in se stessa”, racconta lo stesso Staino.
Il protagonista si aggira tra i caffè alla moda, osserva le costruzioni commerciali con le insegne al neon e i negozi del KaDeWe strapieni di merci, si ritrova a tu per tu con i turisti  alla ricerca di Christiane F intorno alla Banhof Zoo, o ancora sogna una vita sociale solidale e libertaria come gli Hausbesetzer, giovani occupanti di case sfitte, organizzati in vere e proprie “comuni”.
Sergio Staino
Turista italiano occupante, 1981
A questo “nuovo che avanza” si contrappone un’altra Berlino: qui Bobo diventa un osservatore esterno, le vignette hanno il tratto più graffiante e cupo, sono popolate da personaggi inquieti, vedove inconsolabili, spesso vengono raffigurati i luoghi vicino o oltre il muro, con polizia e squadre antisommossa, manifestazioni o semplici paesaggi urbani di desolanti periferie. E le vetrine in Kurfürstendam, non più sfavillanti ma distrutte dagli scontri.
Sergio Staino
Squadra antisommossa, 1981
Dice Staino: “Avvicinandosi al confine con la Repubblica Democratica, e soprattutto al muro, l’atmosfera della città si faceva più scura e deprimente e la contraddizione tra la vitalità lussuosa dell’Ovest e la tristezza poliziesca dell’est si facevano evidenti. […] Non è un caso che i disegni su Berlino si chiudano proprio su questi aspetti di lotte, di violenze, di irruzioni, di erba da fumo, di cene frugali e vegetariane ma anche, ovviamente, di sogni, di amore e di tanta poesia”.

SERGIO STAINO
Un racconto di Berlino, 1981
a cura di Danilo Eccher
20 febbraio - 6 aprile 2015
GAM
via Magenta 31, Torino
Orario: martedì - domenica 10-18, giovedì 10-22.30 (la biglietteria chiude un’ora prima)
www.gamtorino.it
facebook, twitter, instagram GAM Torino

martedì 24 marzo 2015

JUDAICA PEDEMONTANA

Haggadah di Pesah, Praga, Gershom ben Shlomoh ha-Kohen, 287 (1526)
BNUTO, Hebr.IV.13.
I cibi rituali: Pesah (agnello), matzah (pane azzimo) e maror (erba amara).
L’esemplare reca numerose annotazioni manoscritte nei margini e alcune nell’interlinea.
Restauro 2014
Resterà aperta fino al 6 aprile 2015 la mostra Judaica Pedemontana, tesa a far conoscere per la prima volta al pubblico lo straordinario fondo di volumi ebraici della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, insieme ad argenti e tessuti antichi ebraici di proprietà di Istituzioni e di privati, inerenti ai contenuti o alla provenienza geografica dei libri in esposizione.
COPERTINA
E' presente solo il marchio “Aquila mauriziana in scudo” che indica la ricognizione del titolo nel Regno di Sardegna nel corso del XIX secolo. Non sono presenti altri marchi, ma è stata eseguita verosimilmente in area veneziana nel XVIII secolo. Il testo è stato stampato dalla “stamperia vendramina”
Altezza: 17,5 cm; Larghezza:11 cm; Profondità: 6 cm
L’uso di impreziosire il libro di preghiere personale con copertine pregiate

sottolinea il valore “devozionale” dell’oggetto stesso.
La Biblioteca Nazionale Universitaria conserva un cospicuo, e unico, patrimonio di testi ebraici, costituito da manoscritti e libri a stampa, fra cui numerosi incunaboli e cinquecentine, in alcuni casi con note di censori riportate nel corpo del testo. Tra gli incunaboli si citano, per la loro peculiarità, l’edizione principe dell’Arba Turim di Jacob ben Ascher, stampato a Piove di Sacco da Meshullam Cuzi nel 1475 (XV.IV.10); un Commento al Pentateuco di Levi ben Gerešon, stampato a Mantova da Abraham Conat e Abraham Jedidiah probabilmente tra il 1474 e il 1476 (XV.III.57); un esemplare in pergamena del Pentateuco con la parafrasi aramaica di Onqelos e il commento di Šelomoh Jishaqi, stampato a Bologna nel 1482 (XV.III.77); alcuni incunaboli stampati nella tipografia di Gershom ben Mosheh Soncino.
Yitzhaq ben Shlomoh ibn Sahula, Sefer Meshal ha-qadmoni, s.l. [Fano o Pesaro], Gershom Soncino, s.d. (inizio XVI secolo). BNUTO, Hebr.VII.74. Marca tipografica. L’edizione si  attribuisce a Soncino grazie alla marca tipografica. Privo di cartulazione, il testo è stampato prevalentemente in scrittura ebraica semi-corsiva ed è abbellito da 79 incisioni. Restauro 2014
La ricerca di testi ebraici da acquisire per le raccolte librarie risale già all’epoca dell’istituzione della Biblioteca del Regio Ateneo torinese, quando Vittorio Amedeo II, desiderando che la Biblioteca fosse guidata da persona dotta e di mente aperta, volle che il prefetto fosse di nomina regia e prescelto tra professori universitari, spesso ordinari nella disciplina di Sacra Scrittura e lingue orientali. Lo studio della lingua ebraica fu, quindi, praticato regolarmente dai bibliotecari regi, che accrebbero notevolmente i fondi librari con preziosi libri in questa lingua.
CORONA ORNAMENTALE PER ROTOLO DELLA TORAH
Città di Mantova. Maestro: marchio non identificato, eseguita nella seconda metà del XVIII secolo
Assaggio: Reliquiario di S. Andrea. Controassaggio: acronimo  “S.I.C.”, indicante titolo di 10 kt e 20 gr, pari a 902/1000. Diametro: 26 cm; Altezza: 27 cm
Al tema del Collezionismo di libri ebraici in Europa tra XVIII e XIX secolo è dedicato il Convegno internazionale in programma il 26 e 27 marzo 2015 presso la Sala Convegni della Fondazione Luigi Firpo, in via Principe Amedeo 34 a Torino.
La mostra è curata da Andrea De Pasquale e Dario Disegni, rispettivamnte Direttore della Biblioteca Nazionale Universitaria e Presidente della Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia, enti promotori della rassegna.

JUDAICA PEDEMONTANA
Libri e argenti da collezioni piemontesi

Dal 13 febbraio al 6 aprile 2015
Biblioteca Nazionale Universitaria
Piazza Carlo Alberto, Torino
Orari: dal lunedì al venerdì 10–18, sabato 9–13
Ingresso gratuito
Informazioni: 011 8101113, 011 8101150, bu-to.eventi@beniculturali.it